E’ davvero incredibile quel che è successo a Molfetta, in provincia di Bari, dove per negligenza e per disattenzioni clamorose alla fine un povero cane ci ha rimesso la vita. Il tutto è accaduto all’interno di uno stabile, al quale le autorità locali avevano apposto i sigilli in seguito ad un sequestro. Purtroppo nella struttura si trovava un cane che alla fine è rimasto chiuso dentro, prigioniero e senza alcuna possibilità di poter trovare una via di fuga. Questa terribile situazione ha condannato lo sfortunato animali a morire d’inedia, soffrendo gli stenti e gli orribili effetti della fame. Il cane sarebbe rimasto sigillato dentro alla costruzione per alcuni giorni ed ora le autorità stanno anche avvalendosi di alcune testimonianze per ricostruire la dinamica dei fatti.
Sembra che delle persone che abitano nei pressi della costruzione avessero sentito l’animale abbaiare disperatamente, facendo presente la cosa alle forze dell’ordine, che però non avrebbero fatto nulla per liberare il cane. E così questo sfortunato, povero essere è morto in una maniera veramente terrificante, a causa del menefreghismo di alcune persone. Il cattivo odore che la sua carcassa emanava ha successivamente generato altre segnalazioni, in seguito alle quali finalmente qualcuno ha deciso di muoversi. Ma ormai era troppo tardi. E Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, fa da cassa di risonanza per parlare di questa vicenda che ha del grottesco: Croce, in una apposita nota, ha fatto sapere che la sua associazione sporgerà denuncia contro chi di dovere oltre a decidere di firmare un esposto nei confronti delle pubbliche autorità, “le quali hanno violato l’articolo 544 del codice penale con la loro riprovevole decisione di non muovere un dito”.
Croce se la prende anche con il sindaco di Molfetta affermando: “Far morire in questo modo un cane, lasciandolo in balia della fame e della sete, è assurdo ed aberrante. Ora esigiamo che chi ha sbagliato paghi”. Stessa richiesta di tanti cittadini di Imperia che hanno manifestato contro il mostro responsabile dell’uccisione di un povero volpino indifeso.