Un cittadino statunitense, costretto a trasferirsi per motivi di lavoro, ha chiesto che il suo cane, una femmina di Bulldog francese, venisse soppresso: l’assurda vicenda.
Ci sono persone per le quali gli animali domestici rappresentano a tutti gli effetti membri importanti della famiglia. Ci sono poi, purtroppo, moltissime persone che considerano cani e gatti alla stregua di oggetti. A questo secondo gruppo appartiene di sicuro il proprietario di una cagnolina di razza Bulldog francese di nome Eve. L’assurda richiesta dell’uomo che, costretto a trasferirsi per lavoro avrebbe voluto che la quattro zampe venisse abbattuta, ha fatto indispettire migliaia di persone venute a conoscenza della storia tramite i social network.
A raccontare quanto accaduto è un post condiviso sulla pagina Facebook del rifugio per animali che ha preso in custodia la cagnolina, il Lone Star Dog Ranch & Dog Ranch Rescue (all’account social @Lone Star Dog Ranch & Dog Ranch Rescue).
I fatti si sono svolti ad Anna, un comune degli Stati Uniti d’America nella contea di Collin (situato nello Stato del Texas). È qui che una famiglia statunitense ha abbandonato la propria cagnolina di cinque anni di nome Eve e di razza Bulldog francese. Dopo averla portato dal veterinario, il proprietario ha chiesto che Eve venisse soppressa. Nel modulo compilato per la richiesta di eutanasia, la famiglia della cagnolina ha fornito una spiegazione davvero assurda: la quattro zampe doveva essere uccisa per motivi di lavoro. Per fortuna, la clinica veterinaria non ha accettato la richiesta, salvando così la vita alla povero cucciola.
Eve è stata quindi consegnata a un rifugio per animali di Forth Worth. I volontari del canile hanno chiesto il supporto dell’organizzazione Lone Star Dog Ranch & Dog Ranch Rescue di Anna, che ha accolto la cagnolina. Su Facebook, lo staff del rifugio ha raccontato quanto accaduto con queste parole: «Il rifugio Ft Worth ci ha contattati per vedere se potevamo intercettare questa cucciola che è stata portata qui dal suo proprietario per essere soppressa. A quanto pare si stava già organizzando».
I volontari hanno proseguito raccontando: «Abbiamo mandato Ricky il prima possibile al rifugio a prenderla e ora è al sicuro con tutti quelli al santuario. Ci prenderemo cura di lei, non c’è bisogno di fare l’eutanasia. Benvenuta al Dog Ranch Rescue, dolce Eve».
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Purtroppo, negli Stati Uniti d’America e in molti altri Paesi del mondo, per far fronte al sovraffollamento nei canili e al randagismo è comune praticare l’eutanasia. L’aumento degli abbandoni e la diminuzione delle richieste di adozione determinano la soppressione di quasi un milione di cani ogni anno. Ci sono alcuni luoghi, però, come il rifugio Lone Star Dog Ranch & Dog Ranch Rescue, che si impegnano a non sopprimere gli animali. La Bulldog Eve, nella sua vicenda sfortunata, ha avuto la fortuna di arrivare in uno di questi rifugi. Lo staff del canile statunitense ha aggiunto su Facebook che «Eve ha già un aspetto migliore ma il lieto fine è ancora lontano. L’abbiamo accolta da poco tempo, quindi è troppo presto per sapere di quale tipo di famiglia e di casa ha bisogno. Per ora sta qui con noi, al sicuro». (di Elisabetta Guglielmi)
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