Si toglie la vita perché non riesce a superare la morte del cane

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By lotta75

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Robbie Zapar
con il suo cane

Si suicida dopo la morte del cane.

Un giovane uomo di 35 anni, Robert Zapar non è riuscito a superare la perdita del cane. L’esemplare di nome Peyton era un Rottweiler di 10 anni. Zapar e Peyton sono stati inseparabili per anni. Purtroppo, il cane è venuto a mancare nel mese di dicembre e per Robert, il dolore della perdita è stato insormontabile.

“Robbie e Peyton erano estremamente legati. Robbie aveva effettuato delle modifiche alla sua abitazione negli ultimi anni di vita di Peyton. Aveva messo una rampa alla scale e recintato tutto il giardino. La sua vita ruotava attorno a Peyton, ricorda lo zio di Robert.

Il giovane uomo si è tolto la vita, sparandosi nella sua automobile davanti alla clinica veterinaria dove era morto il suo cane. Dalle prime indagini, emerge che il giovane aveva lasciato una nota scritta di quattro pagine alla clinica veterinaria. Nella lettera, il giovane ha descritto quello che era successo al suo cane. Robert ha anche parlato del suo dolore nel perderlo per sempre.

La perdita del cane

Peyton è morto tra le braccia di Robert all’esterno della clinica veterinaria. Il cane doveva essere operato alla milza. Ma il giovane aveva rinunciato all’operazione. Uscendo dalla clinica veterinaria, Robert vide morire il suo amato compagno.

Il giovane uomo aveva in passato superato momenti difficili. Tra i quali una lunga riabilitazione dopo un grave incidente in moto nel 2009. Zapar era stato in coma per diverse settimane e dovette ricominciare a parlare e a camminare. Recentemente aveva anche trovato un lavoro e la sua vita sembrava fluire normalmente. Un giovane pieno di talento e coraggioso. Ma Robert non è riuscito a superare l’ultimo grande ostacolo. Il vuoto lasciato da Peyton nella sua vita si è rivelato fatale.

Un giovane cher era sempre stato piuttosto chiuso e che difficilmente parlava dei suoi problemi. Gli amici e i parenti riferiscono che sembrava felice. Ma Robert in realtà era sprofondato in una depressione senza via di ritorno.

C.D.

 

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