Quando si decide di adottare un cane sono molte le questioni sulla quale bisognerebbe prima riflettere, questioni che dovrebbero in qualche modo aiutare anche ad orientarci su quale animale sia migliore per noi.
Di sicuro il caso avvenuto all’isola d’Elba lo scorso 6 maggio ne è una testimonianza, il grosso cane di 50kg, non addestrato e non tenuto al guinzaglio, non era forse adatto alla coppia di suoi anziani padroni con difficoltà motorie e l’insieme di tutti questi fattori ha generato una grossa sofferenza e la perdita di una vita innocente che sicuramente poteva essere evitata. A rimetterci è stato questa volta Milo, un jack Russel affidato a Chiara Ariu, una ragazza straziata dal dolore che ha fatto gia diversi appelli sul web che forse avrete visto.
I padroni sono certamente quasi sempre convinti che il loro cane sia il più buono del mondo, e forse non sbagliano nemmeno, questo però non vuole dire che stiamo capendo a fondo i meccanismi che movimentano questi animali ad attaccare. Sono tanti i fattori da prendere in considerazione, tra questi non solo l’istinto predatorio che può presentarsi improvvisamente verso animali più piccoli, ma c’è anche da considerare la reazione di questi che, spaventato, spesso aggrediscono per primi per poi pagare le conseguenze dovute alla differenza di stazza.
Anche se il nostro cane non fosse il primo ad attaccare, dunque, le conseguenze di ciò che può accadere restano colpa esclusivamente nostra. Questa volta è stata una semplice passeggiata in spiaggia a generare tanta sofferenza, il tutto 3 accaduto quando il cagnolone si è avvicinato a Chiara Ariu e ad i suoi due cani, Madeira e Milo. Nonostante la tensione iniziale tutto sembrava procedere bene, Madeira ed il grosso cane avevano interagito senza che alcun attacco fosse partito, l’intervento di Milo, probabilmente spaventato per la sua amica, ha però portato al peggio.
Le ringhia del jack Russel hanno innervosito il grosso cane che ha risposto mordendolo all’addome e provocando una profonda perforazione dell’intestino, il piccolo è finito in acqua ed in tutto ciò chiara si è trovata da sola, in quanto i proprietari del cane, due anziani con difficoltà motorie, hanno impiegato molto ad arrivare sul posto, fermando il loro cane quando ormai era tardi.
A nulla è servita l’operazione immediata, anche se l’intervento è andato bene, infatti, il povero Milo ê morto nella notte tra le braccia della sua padrona, distrutta ovviamente dal dolore. Un prezzo da pagare altissimo soprattutto se si pensa che per evitarlo sarebbe bastato tenere il proprio cane al guinzaglio. Troppo spesso queste leggerezze generano sofferenze indicibili, divulgare queste storie diventa di sue un dovere morale per responsabilizzare le persone.
In caso come questo, anche se può divenire normale andare in panico e cercare di strattonare il proprio cane per portarlo via, la calma resta comunque la migliore virtù. Molto spesso lasciare gli animali liberi di interagire non porta a rappresaglie, o per lo meno molto più difficilmente di quanto succede se tentiamo di strattonare via il nostro cucciolo. Anche l’addestramento e l’utilizzo di una museruola sono armi a disposizione estremamente valide ed in grado di limitare quasi del tutto questo genere di situazioni che ci teniamo a raccontare nella speranza che si possa realmente arrivare ad una coscienza comune più solida riguardo un problema di facile risoluzione che, tuttavia, continua a portare morte e dolore ogni giorno.
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