L’abbandonano dopo averla usata per la riproduzione
Lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali ha tante sfaccettature. Che sia violenza fisica o violazioni del benessere dell’animale. Elementi che concorrono nel provocare una sofferenza inutile nell’animale e nel causare traumi.
E’ il triste destino di numerosi cani abusati nel settore degli allevamenti. Sfruttati per anni nella riproduzione e poi scartati quando non servono più. Cagne di ogni razza, di ogni taglia che non hanno mai ricevuto l’affetto. In alcuni allevamenti lager, questi esemplari rimangono per anni, in un box senza mai vedere la luce del giorno e senza conoscere l’esterno.
La reazione di questi cani messi a confronto con il mondo è devastante. Terrorizzati, disorientati e incapaci di camminare come qualsiasi altro esemplare appartenente alla sua specie. Molti non conoscono neanche la sensazione di camminare sul prato.
Per vedere gli effetti dello sfruttamento di un cane ai fini riproduttivi basta guardare le immagini che raccontano la storia di Mamas. Una bellissima molossoide portata ad un canile perché ormai era diventata inutile per la riproduzione.
Non smetteva di tremare ed era così spaventata che non riusciva neanche a camminare. Per trasferirla i volontari la dovevano prendere in braccio per farla salire in macchina e portarla dal veterinario o a casa. Abbassava lo sguardo, non riusciva a guardare le persone.
Quando Mamas, chiamata successivamente Loretta è arrivata al canile di San Bernardino City, dove vige l’eutanasia, le sue condizioni hanno commosso i volontari che hanno fatto di tutto per salvarla.
La cagna era diventata inutile e così i suoi padroni hanno deciso di tenersi una cucciola per continuare l’allevamento, sbarazzandosi di Mamas diventata ormai anziana.
Kelly Reeves, presidente dell’associazione Paw Prints in the Sand Animal Rescue, non riusciva a restare indifferente. Lei stessa ha raccontato di non aver mai visto una cagna così timorosa. Cercava di essere invisibile a tutti.
Non solo il Mamas/Loretta aveva vissuto tutta la vita senza entrare in contatto con l’esterno o le persone. Per anni era stata costretta a separarsi continuamente dai suoi cuccioli, subendo traumi su traumi.
Reeves è riuscita a portare via Loretta dal canile, trasferendola presso uno stallo. Per Loretta era giunto il momento d’iniziare a vivere. A distanza di qualche settimana ha imparato a fidarsi di nuovo delle persone, arrivando a scodinzolare ai suoi angeli custodi. Purtroppo, per esemplari traumatizzati, il percorso di recupero può rivelarsi anche lungo. Alcuni esemplari non riescono mai a dimenticare e a liberarsi dei traumi che hanno subito.
C.D.
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