Una trovata pubblicitaria o una semplice specializzazione di una struttura alberghiera che ammette i cani ma non i bambini. Ma questa strategia aziendale non è andata a genio alla madre di una bambina di 18 mesi che aveva l’idea di trascorrere un fine settimana in famiglia, ad Abano e che tramite il sito di viaggi Booking.com aveva trovato la struttura alberghiera ideale, se non fosse che non ammetteva i bambini.
La donna non ha di certo apprezzato questa politica e così a fine marzo si è sfogata con un post condiviso sul profilo del gruppo Facebook “Da Mamma a Mamma – Emilia Romagna”: “Mamme, sono davvero schifata! Cercavo su Booking un hotel ad Abano Terme. Ne trovo uno con un buon prezzo per le date prescelte, vado dalla pagina della prenotazione, sto per prenotare ma cerco informazioni sul letto supplementare per la mia bimba di 18 mesi e cosa leggo? I bambini non possono soggiornare. Eh??? Ma la cosa che mi ha dato più fastidio è stato leggere sotto animali ammessi su richiesta. Io mi chiedo in che mondo viviamo, quando negli hotel i bambini non sono ammessi ma gli animali sì”.
Ma la neo mamma non si è di certo accontenta e interpellata dal Messaggero ha spiegato che ” non c’è l’avevo tanto con l’albergo che fa del marketing e si regola secondo le richieste che riceve dalla clientela. Mi chiedo però verso che società andiamo se, magari anche su richiesta di molte persone, ci sono hotel che preferiscono gli animali ai bimbi. Quelli a cui non piacciono i bambini dimenticano di esserlo stati loro stessi, alla fine non amano l’umanità. Gli animali stanno diventando i nuovi figli e la gente si batte per averli con se sempre, ristorante o albergo che sia”.
Dal canto suo, Emanuele Boaretto, presidente Federalberghi ha sottolineato che “ogni hotel si specializza e quello trovato dalla signora magari non era attrezzato per i bimbi perché ha scelto di soddisfare le esigenze di una clientela più anziana. Sono molti però gli hotel in grado di ospitare bimbi piccoli”.
Di certo prendersela con gli animali da parte della neo mamma per gli animalisti non si rivela la posizione più felice, in quanto si tratta di esseri spesso discriminati che hanno molti più limiti dei bambini, basti pensare agli abbandoni estivi, provocati troppe volte dalle problematiche che scaturiscono proprio dal portare gli animali in villeggiatura.
Inoltre, come ricorda il Messaggero nel Bel Paese ci sono un’infinità di proposte per strutture alberghiere ideate per accogliere famiglie con bambini con pacchetti “Family Friendly” e attività e confort per i più piccoli.
Ci si chiede allora se questa mamma “arrabbiata”, come sempre in questi casi, non se la sia presa con i più indifesi solo per dar sfogo ad un suo malessere personale…
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