Se negli ultimi periodi vi siete ritrovati ad utilizzare prodotti a base di cocco c’è un elevatissima probabilità che il cocco contenuto nel prodotto provenga dalla Thailandia dove le scimmie vengono sfruttate per la raccolta di questo frutto.
A quanto pare infatti in Thailandia moltissime scimmie vengono strappate alla loro libertà e costrette alla raccolta dei cocchi, da oltre 400 anni infatti le scimmie sono allevate e addestrate proprio per questo scopo, ma non sono gli unici secondo alcune ricerche infatti questo sfruttamento di questi animali avviene da tempo anche in in Malesia nello Sri Lanka in India e in molti altri paesi.
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Secondo la National Primate Research Center dell’Università del Wisconsin, Madison infatti la raccolta di questo frutto, fatta da queste creature sarebbe molto più produttiva, mentre un essere umano riesce a raccogliere con dei lunghissimi bastoni solo 80 frutti al giorno mettendo a rischio la propria vita con la caduta del frutto, le scimmie riescono a raccogliere circa 1600 cocchi al giorno per i maschi e circa 600 cocchi le femmine. Le scimmie oltretutto avendo esperienza nel destreggiarsi tra gli alberi correrebbero meno pericoli.
Questa pratica era rimasta taciuta per molto tempo finché Animal Place un santuario agricolo a Grass Valley, in California ha elargito la notizia dello sfruttamento delle scimmie nelle piantagioni.
Moltissime persone venendo a conoscenza dello sfruttamento degli animali per la realizzazione finale di un prodotto o per l’importazione del frutto stesso stanno boicottando questi prodotti evitando di acquistarli.
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Dall’uscita della notizia scioccante sono stati anche pubblicati alcuni video che riprendono sia l’addestramento che lo sfruttamento di queste creature.
Marji Beach, direttore del gruppo Animal Place ha infatti espresso i suoi sentimenti per la crudeltà con cui queste creature vengono strappate alla loro libertà per essere sfruttate.
“Quello che trovo più angosciante è che li prendono selvaggi, li tengono legati e li tengono così per tutta la vita” “Le scimmie dovrebbero rimanere allo stato brado.”
Nel video infatti si possono vedere alcune scimmie adulte incatenate e costrette a lavorare. Con questa nuova consapevolezza è stato richiesto a numerose aziende se fossero al corrente dello sfruttamento di queste creature. Nonostante la risposta sia stata negativa ora si hanno dati certi che il 99% dei cocchi raccolti in Thailandia per l’importazione siano stati raccolti dalle scimmie.
In molti però sono convinti che non si tratti di uno sfruttamento o di un abuso dato che nel mondo sono moltissimo gli animali utilizzati per lavori come i cani da pastore, cani da guardia o i cani utilizzati dalla polizia per il ritrovamento di esplosivi o droga e i cani da salvataggio.
Il problema sarebbe infatti da attribuire al trattamento riservato alle scimmie che da libere vengono rinchiuse nelle gabbie e incatenate per svolgere un lavoro.
L.L.
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