Animalilsti contro la Corsa dei buoi di Chieuti in Puglia
“Moglie e buoi dei paesi tuoi” e tutti quanti sono più contenti della solita tiritera, schierandosi sotto al baluardo della tradizione. Basta correre, vincere e divertirsi con tanto di grosse e grasse risate, mangiando e bevendo, sfruttando animali per dimostrare che si è migliori. E’ un po’ il riassunto delle oramai tristi quanto inutili kermesse popolari che ancora oggi permangono in molte località. Non solo la corrida in Spagna o altre feste tradizionali nelle quali si sfruttano gli animali come nel palio.
Esemplari obbligati a correre nel mezzo del caos, sull’asfalto, esposti ad ogni intemperie, con il rischio di scivolare nelle curve dei centri storici. Ma questo non importa. Basta che i buoi trascinano la carozza, che i cavalieri dimostrano ai loro concittadini quanto sono bravi e belli i loro cavalli e tutto passa in secondo piano. Anche le istituzioni plaudono e danno la loro benedizione al folklore.
Una festa promossa in onore di San Giorgio Martire, alla quale partecipano, ogni anno a fine aprile, quattro “contrade” che compongono un carro per ognuna.
Eppure non è tutto bello come quanto può sembrare. Animali sfiniti che quasi alla fine corsa si fanno trascinare e percuotere dai cavalieri e dagli spettatori che li incintano nel percorso. Animali pungolati per farli correre, che cadono a terra stremati, tra le urla. E’ quanto ricordano gli animalisti che hanno lanciato una raccolta firme e un’iniziativa mail bombing indirizzata alle autorità per fermare questa ricorrenza barbarica.
La corsa rappresenta un forte stress fisico e psicologico per gli animali. Animali appartenenti ad una specie che non è di certo adatta a questa forma di agonismo. Una violenza applaudita dal pubblico che viola la dignità degli animali. In passato sono state presentate diverse denunce, sottolinea Oipa. In una sentenza, lo stesso Tribunale di Lucera aveva confermato le condizioni di maltrattamento in base ai documenti filmati dai quali si vede la sofferenza degli animali provocata dalle aste dotate di pungoli che portano i cavalieri che scortano i carri. Tuttavia, non ci sono stati colpevoli in quanto non furono riscontrate singole responsabilità.
“E’ civiltà, questa? Chiediamo al Presidente della Regione Puglia e al Prefetto di Foggia di bloccare questa vergogna, che è anche illegale”, scrivono i promotori dell’iniziativa, invitando tutti quanti a inviare mail agli indirizzi istituzionali per contestare la corsa.
C’è tempo solo fino a venerdì 20 aprile, perché la corsa si tiene domenica 22 aprile, come da tradizione.
In Spagna, per le feste tradizionali, ogni anno, vengono uccisi 60mila animali. Dati che nel Belpaese non sono forniti.
C.D.
Come boicottare la corsa dei buoi di Chieuti, clicca: URGENTE – Fermiamo lo sfruttamento dei buoi nella corsa di Chieuti
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