Avere un serpente dentro casa non è di per sé una buona cosa: nel caso poi dovesse scappare, com’è successo a Nancy, le cose si mettono davvero male.
Nel mondo di oggi, per poter davvero giudicare (che già di per sé è un atto molto spesso ignobile) dovremmo avere delle prove in mano che ci permettono di essere credibili. Non solo: anche forti delle nostre idee, magari per apportare un cambiamento decisivo nella società che vorremmo fosse e che, di fatto, non è.
Il giudizio è anche parte del mondo animale. Cani, gatti e cavalli (quest’ultimi in habitat più consoni delle solite mura domestiche) sono entrati di diritto nella sfera di ciò che definiamo “animale domestico”. Come si può ben vedere c’è anche il cavallo che, come detto poc’anzi, non può di certo vivere dentro una casa. Allora cos’è, davvero, un animale domestico? Forse un amico o un’amica, il quale o la quale, l’essere umano sa prendere a cuore più di ogni altro animale e provare a entrare in empatia con quest’ultimi animali.
Forse. Ebbene sì: in ogni storia c’è sempre un forse da rispettare. E anche qui ne abbiamo uno: forse non sono solo questi tipi di animali a considerarsi domestici. Ad altre persone sembra piacere avere una compagnia che ad altri spaventerebbe solo a nominarla: come quella dei serpenti. Finché dalle mura domestiche scappa un cane o un gatto, o anche un cavallo, potrebbe anche andare bene. Ma se a scappare, poi, è il serpente stesso? A proposito di fuga, potrebbe darci una spiegazione il padrone di Nancy, un esemplare di serpente femmina, scappata di casa.
Un esemplare di elafe di età pari a 20 anni. Questa è Nancy. Un serpente, femmina, appartenente al genere di serpenti colubridi aglifi, fortunatamente non velenosi per l’uomo. Poco importa. Trovarsi un esemplare di questo tipo in giro per un paese o una città non dovrebbe essere affatto una cosa semplice da affrontare. Non ce ne vogliano gli amanti dei serpenti, ma per interiorizzare un aspetto del genere le persone hanno bisogno di tempo, come, forse, lo è stato per i cani, i gatti o i cavalli.
Il padrone di Nancy si chiama Thomas Moggio ed è residente a Mestrino, un piccolo comune della provincia di Padova, con poco più di 11mila anime. Potete immaginare da soli quanto tempo poteva metterci il serpente per girare tutto il paese in pochi attimi e incontrare non poche persone. È stato subito messo un annuncio, ma poche ore dopo, una signora ha trovato il serpente vicino alla sua abitazione ed è riuscita a contattare Thomas, che è accorso immediatamente sul posto.
Nell’annuncio si esplicava come Nancy non fosse pericolosa e, piuttosto, non fosse velenosa come genere di serpente. Perché si sa: la prima cosa che pensiamo quando ne vediamo un esemplare, e anche grazie (o purtroppo) ai tanti film visti in Tv, è al veleno che possono iniettarci.
Tutto bene quel che finisce bene, se non fosse che il serpente in questione ha tentato la fuga già in tempi non sospetti. Rimanendo ferma in un angolo di flora per molto tempo. Le si vedeva solo la testa, finché un giorno non ha deciso di fare ritorno a casa da sola. Non sarà, per caso, un serpente a cui non piace la casa, ma la libertà di poter girovagare tra alberi e sentieri? Forse Thomas, alla terza fuga (che speriamo non accada) ci potrà dare delle spiegazioni. Per ora, Nancy, è tornata a casa.
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