Si accorge di un serpente che vaga nella sua cucina, in Italia il rettile recuperato d’urgenza vagava liberamente in casa sua.
L’8 giugno scorso le Guardie Zoofile del NOGRA (Nucleo Operativo Guardia Rurale Australiana) hanno rilasciato la notizia sul ritrovamento di un serpente all’interno di un’abitazione privata del Sud Italia. L’annuncio è stato condiviso su Facebook in tarda mattinata, dalla pagina ufficiale del “NOGRA Lecce OdV”. Ad aggiungersi alla pubblicazione, avanzata dai portavoce dell’Organizzazione, anche alcune immagini che hanno documentano – quanto più nei dettagli – la silenziosa presenza dell’esemplare nella cucina dell’appartamento.
A inoltrare la segnalazione ai Vigili del Fuoco di Lecce, che hanno allertato – a loro volta – il personale del Nucleo Operativo, sarebbe stato lo stesso padrone di casa. L’uomo, spaventato dopo aver visto il serpente, ha immediatamente contattato la OdV affinché potesse intervenire sul posto e portare in sicurezza l’esemplare.
Il serpente che vagava in maniera indisturbata nell’appartamento in zona Leuca è stato infine identificato in un Columbro leopardino. Fortunatamente per il padrone di casa – inizialmente intimorito dall’indesiderata, quanto inattesa, presenza del rettile in casa propria – si è compreso che si trattava di un esemplare piuttosto innocuo. Ossia non velenoso e non considerato dunque, per noi umani, aggressivo o pericoloso. Il Columbro leopardino fa inoltre parte delle specie a rischio di estinzione.
Secondo quanto affermato in didascalia alla comunicazione di servizio sui social sembra che il rettile si sia introdotto nell’abitazione con il fine di ripararsi in un “luogo fresco” e “dove magari rimediare anche un poco d’acqua”. In seguito al recupero in totale sicurezza del Colubro leopardino, l’esemplare è stato trasferito in una struttura adeguata alle sue cure, in attesa di essere rimesso in libertà. Il NOGRA ha consegnato il serpente al “Rettilario del CRAS” di Calimera, sempre in provincia di Lecce. Il Columbro leopardino sarà sottoposto a alcuni controlli di routine per verificare il suo stato di salute e, alla loro conclusione, potrà finalmente tornare nel suo habitat naturale.
Infine, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’innocua natura di tali esemplari si esporrà un utente, rilasciando anch’essa un significativo commento tra gli interventi al post. “Io sarei morta alla sola dire di vedermelo in casa”, ammette con schiettezza la donna.
Eppure l’utente sottolinea, al contempo, che bisognerebbe fare maggior informazione su queste “povere creature”. Dal momento che è pur vero che “incutono paura nella maggior parte delle persone” ma che, almeno nella maggior parte dei casi, si sono destinate a rivelarsi “per lo più innocue”.
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