Esiste una località in Ontario che si chiama come la capitale britannica, London, dove nell’ultimo mese sono rivenuti decine di animali morti, uccisi in modo violento, tanto da indirizzare le autorità sulla pista di un killer seriale.
Tra le vittime, un gatto è stato ritrovato mutilato in un parco pubblico, così come ben sei coyote, scuoiati e senza testa, passando ad una serie di serpenti morti, lasciati in una posizione particolare, riconducibile alla firma del killer, così come degli uccelli ai quali è stato rotto il collo e il becco. In ultimo, poco prima della fine dell’anno, il corpo senza testa di un cane, scuoiato e svuotato dei suoi organi è stato trovato sopra ad un cassonetto dei rifiuti nei pressi di un negozio di birra.
Caso che sta iniziando seriamente a preoccupare non solo le autorità locali ma anche l’associazione di protezione animali, London Humane Society, che ha diramato un appello ai proprietari di animali invitandolo a fare attenzione, dopo che i volontari hanno trovato un’oca scuoiata appesa all’ingresso del rifugio.
Tutti gli animali sarebbero stati uccisi in un luogo diverso da quello dove sono stati trovati, in quanto tutti gli esemplari vittime del serial killer presentano un tipo di mutilazione, senza tracce di sangue nelle vicinanza del corpo.
“Sembra che la situazione si stia aggravando. Prima il killer aveva preso di mira animali selvativi, adesso è passato a quelli domestici: un coniglietto, un gatto e in ultimo, un cane”, ha dichiarato il responsabile della Humane Society di London, Ontario, referendo che vi sono anche decine di casi di scomparsa di cani sospetti.
Michael Arntfield, professore di criminologia alla Western University, è del parere che vi sia una sola persona dietro a questi crimini: “Continuerà a crescere il numero degli esemplari che saranno uccisi se non viene fermato. Non si tratta di uno scherzo, bensì di una persona malata, con un comportamento predatorio, pericoloso come criminale”.
Secondo il parere dell’esperto, è probabile che l’uomo si sia anche rivolto all’associazione di protezione animali, probabilmente per adottare degli animali da uccidere. “L’oca lasciata all’ingresso del rifugio dell’associazione, potrebbe ricondurre a questa ipotesi”, ha commentato il criminologo.
“Questo è un killer seriale di animali, si tratta di un caso di zoosadismo, con una componente sessuale sottostante”, ha sostenuto Arntfield che ha espresso preoccupazioni per il fatto che il killer possa presto prendere di mira anche esseri umani, come evidenziato nel nostro approfondimento sulla nascita dei killer seriali più noti.
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