Sequestrato e salvato dall’Oipa un cane segregato in condizioni disumane dal proprietario. Sventato l’ennesimo maltrattamento.
Un’altra storia di maltrattamenti su animali domestici è stata smascherata dalle guardie zoofile dell’Oipa, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali. A Settimo Torinese è stato sequestrato un cane segregato in condizioni disumane dal proprio padrone. L’animale, un pastore tedesco di sei anni, subiva da tempo un trattamento disumano dalla persona che avrebbe dovuto invece proteggerlo. Il cane è stato tratto in salvo dopo aver verificato le condizioni in cui verteva e il proprietario sanzionato per aver violato la legge n.34/93 della Regione Piemonte.
Il protagonista di questa ennesima storia di maltrattamenti è un pastore tedesco di sei anni, il quale era costretto dal proprio padrone a vivere legato con una catena in un balcone delle dimensioni di un solo metro quadrato. Oltre al pochissimo spazio a disposizione, a preoccupare erano anche le condizioni in cui verteva il povero pastore tedesco.
Infatti, il cane era costretto a vivere relegato in un luogo in cui non vi era alcun tipo di protezione dal sole o da qualsiasi altra condizione atmosferica e dove aveva a disposizione solo una piccola ciotola con all’interno dell’acqua stagnante.
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Le guardie zoofile dell’Oipa di Torino e la polizia locale sono intervenute a seguito di una segnalazione che ha portato alla luce la drammatica situazione del cane.
Una volta svolti gli accertamenti necessari, il padrone è stato sanzionato per violazione della legge della Regione Piemonte n.34/93 e il pastore tedesco tratto in salvo e portato al canile di Settimo Torinese.
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Il vicecoordinatore delle guardie zoofile dell’Oipa Alessandro Piacenza ha sottolineato che il proprietario ha provato a giustificare il maltrattamento e la detenzione dell’animale in quelle condizioni, utilizzando delle scuse poco plausibili. Secondo quest’ultimo, infatti, la segregazione e l’uso della catena è stata resa necessaria poiché l’animale aveva provato più volte in passato a fuggire, saltando la ringhiera del balcone e dovendolo poi andare a recuperare presso il canile. Aggiungendo inoltre che non avrebbe voluto tenerlo in casa in quanto il cane era a sua detta “troppo esuberante“. (G.M.)
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