Quando si pensa che l’inferno sia finito, quando la normalità per una persona comune risiede nel buon senso e la sensazione è quella di vivere in un regno evoluto, c’è sempre qualcosa che accade e rimette tutto in discussione.
L’insensatezza pare essere una costante e all’irresponsabilità di alcuni individui c’è chi deve rimediare. Ma quando si tratta di esseri innocenti e di vite ci sono ben poche giustificazioni, se non una condanna unanime nei riguardi di chi ha oltrepassato il confine. La violenza e la crudeltà nei riguardi degli animali è sicuramente la sentinella di qualcosa di maligno e cattivo che s’insinua nella mente delle persone. Oggigiorno è folle trovarsi ancora di fronte ad azioni di indifferenza e di barbarie commesse sugli animali. E’ pertanto imperativo intervenire e non essere indifferenti. Denunciare e segnalare, soccorrere e lottare per i diritti degli animali sono le uniche parole d’ordine per cominciare a cambiare l’animo umano, premendo sulle facoltà cognitive dell’empatia alla base di un equilibrio psichico di un individuo sano.
A Firenze, nel quartiere di Rifredi, un povero cane, un meticcio di dieci anni di nome Clambé, si è gettato dal balcone, per salvarsi la vita. Una contraddizione allo stato puro, considerando che i cani o gli animali più in generale, evitano per istinto di mettersi in pericolo. Eppure Clambé per disperazione ha fatto un ultimo tentativo, forse dopo aver valutato che l’unica soluzione per sopravvivere potesse essere quella di lanciarsi nel vuoto.
Perché Clambé era stato lasciato sul balcone di casa, senza acqua né cibo. La padrona di 37 anni indifferente se ne era lavata le mani per partire in vacanza. Un vicino di casa ha assistito a tutta la scena. Come riporta la cronaca locale del quotidiano Repubblica.it di Firenze, l’animale si è arrampicato sulla ringhiera del balcone e si è lanciato nel vuoto, precipitando dal secondo piano, salvandosi la vita grazie alla tettoia dell’ingresso dove è caduto.
Fortunatamente, il gesto estremo di Clambé non è valso a nulla. I residenti lo hanno subito soccorso, chiamando le autorità. Sul posto sono intervenute le Guardie Zoofile per accertare i fatti e il cane, che ha riportato la frattura di una zampa, è stato salvato e consegnato alle cure dell’Enpa.
Tuttavia, sul corpo del povero animale sono state trovare diverse vecchie ferite e abrasioni che hanno portato i volontari ad ipotizzare che il cane sia stato maltrattato per anni: aveva seri problemi di deambulazione ed era in condizioni di estrema denutrizione.
“Crediamo sia stato ripetutamente picchiato. Ma Clambè ha una grande forza e riuscirà a superare questa brutta avventura”, sottolineano le guardie zoofile, sperando che da oggi in poi questo meticcio possa avere una vita dignitosa.
Il fatto è accaduto lo scorso 27 luglio e la padrona che è stata rintracciata a Napoli è stata denunciata e dovrà dei reati di abbandono e maltrattamento di animale per i quali rischia fino a 17 mesi di carcere e una multa di 10.000 euro.
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