La scrofa e i suoi cuccioli sembravano condannati al triste destino del macello e della separazione. Gli allevatori li ripresero con sé ma l’associazione e la donna non si arresero nella loro lotta. Quando la maialina e i suoi cuccioli sono stati condotti nuovamente nella struttura, Anna e i membri dell’organizzazione si sono attivati per chiedere la raccolta di firme online. L’obiettivo della petizione è chiaro: “Non meritano di finire nella fattoria.” Un post lanciato su Facebook spiega meglio la questione: “Matilda è scappata via nei boschi per tutelare lei e i suoi cuccioli. Le mamme scrofe sono dotate di un istinto naturale. E’ una madre che vuole proteggere i suoi piccoli, vogliamo aiutarla. Non merita di essere spedita di nuovo nella fattoria.” La petizione lanciata ha raccolto un vasto consenso da parte delle persone che hanno combattuto per proteggere la famiglia degli animali. Così, gli allevatori hanno aderito alle richieste ricevute, decidendo di liberare la maialina e di affidarla agli animalisti. Una scelta dettata dall’appello della gente che ha smosso il loro cuore, preferendo la decisione migliore.
Ora, Matilda, non dovrà più temere perché potrà assistere alla crescita naturale dei loro cuccioli, solitamente sottratti al loro affetto, a soli sei mesi. Tutti gli animali, senza distinzione alcuna, hanno dei sentimenti e come tali vanno protetti e amati.
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Benedicta Felice
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