E stato scoperto nel Pavese l’allevamento lager che deteneva animali a scopo riproduttivo in minuscole gabbie sporche e mal messe.
Moltissimi animali detenuti all’interno di un grande capannone pieno zeppo di piccolissime gabbie dove gli anomali erano costretti.
Erano praticamente abbandonati a se stessi i poveri animali che richiusi nelle gabbie erano anche in pessime condizioni igieniche.
L’operazione è stata condotta dal Pool Ambiente di Arpa Lombardia e dalla polizia locale che avevano individuato nelle campagne di Pieve del Cairo, Pavia, molti rifiuti abbandonati.
L’intervento della Pool era iniziato quando grazie alle immagini satellitari del progetto Savager avviato dalla Procura di Pavia erano stati individuati vicino al capannone molti rifiuti.
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Durante alcuni controlli sul luogo gli agenti insospettiti dal continuo abbaiare avevano deciso di ampliare l’indagine trovando all’interno del capannone i moltissimi animali, costretti in una sorta di carcere appositamente creato per detenere i cuccioli.
Non solo cani e gatti ma anche pulcini e molti altri animali sono stati rinvenuti nel capannone, è stato necessario l’intervento dei veterinari dell’Ats che sono intervenuti immediatamente controllando le condizioni sanitarie di tutti gli animali.
Il proprietario del capannone è stato denunciato per abbandono e maltrattamenti di animali oltre a quello di abbandono di rifiuti nell’ambiente.
L’area del capannone è stata posta sotto sequestro e tutti gli animali del lager sono stati trasferiti presso dei rifugi specializzati dove riceveranno le migliori cure e a breve saranno disponibili per essere adottati.
Secondo l’articolo 321 del codice penale è stato disposto il sequestro dello stabile :Nel corso del procedimento penale relativo a delitti previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale il giudice dispone il sequestro dei beni di cui è consentita la confisca.
Per il proprietario dello stabile dovrebbero essere applicati svariati articoli legislativi e del codice penale:
Articolo 256, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, in base al quale: “Chiunque realizza o gestisce una discarica non autorizzata è punito con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la pena dell’arresto da uno a tre anni e dell’ammenda da euro cinquemiladuecento a euro cinquantaduemila se la discarica è destinata, anche in parte, allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Alla sentenza di condanna o alla sentenza emessa ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, consegue la confisca dell’area sulla quale è realizzata la discarica abusiva se di proprietà dell’autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghi.”.
Il reato previsto dall’art. 544-ter del codice penale: ” Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
L.L.
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