Nuove informazioni sul tipo di dinosauro che ha vissuto in Alaska. Le sue ossa, fossilizzate sono state ritrovate nel 2006 sulla scogliera nel nord dell’Alaska. Ed ora grazie a un nuovo studio sono state trovate delle tracce che attestano che i dinosauri preferivano scegliere habitat vicino alle coste.
Antony Fiorillo ricercatore, nel 2006 ha trovato un fossile che sembrava semplicemente un sasso e pulendolo dallo sporco si è reso conto che quello che aveva trovato era la parte di un cranio.
Fiorillo lavora al Museum of Nature & Science di Dallas,e ogni estate si reca in Alaska. Nell’ agosto del 2006 ha notato quello che per qualsiasi altra persona sarebbe sembrata solo una roccia insolita.
La forma di quel sasso non era convincente così decise di approfondire, prese un pennello per spazzare via delicatamente lo sporco, e vedendo la forma riusci a capire che si trattava di un osso nasale. “ Era solo un osso del naso ma nella mia mente ho visualizzato il resto del cranio “.
Inizialmente il ricercatore non sapeva di aver scoperto una nuova specie di dinosauro e insieme ad alcuni compagni di scavi tra cui Paul McCarthy del Geophysical Institute e alcuni membri del Dipartimento di geologia e geofisica dell’Università dell’Alaska Fairbanks, dissotterrarono il teschio.
Il dinosauro, che visse nel nord dell’Alaska circa 70 milioni di anni fa, è un erbivoro con un’enorme testa molto somigliante a quella di un triceratopo, ma senza corno e con la conformazione della bocca che assomigliava al becco di un pappagallo gigante.
Fiorillo e altri hanno nominato il dinosauro Pachyrhinosaurus perotorum in onore della famiglia dell’ex candidato alla presidenza H. Ross Perot. (Nel 2008, i figli di Perot hanno infatti donato 50 milioni di dollari al Dallas Museum of Nature & Science.)
Il dinosauro è molto simile ad altre due specie dal naso spesso scoperti da alcuni paleontologi, uno nel sud del Canada e uno nel nord dell’Alberta. Ma la versione trovata in Alaska presenta sottili differenze ed è la più giovane delle tre di qualche milione di anni.
Per riuscire a capire che effettivamente si trattava di un nuovo dinosauro ci vollero circa 5 anni poiché, all’interno dello scavo furono trovati moltissimi resti e ricostruire la struttura intera fu molto problematico, a Ron Tykoski fu affibbiato il compito della ricostruzione e lo stesso in un’intervista dichiarò
“È come se qualcuno prendesse 15 pachirhinosauri, li gettasse in un frullatore per 30 secondi, versasse tutto il disordine in una palla di cemento, poi lo lasciò solidificare per 70 milioni di anni”
Quando finalmente finì la ricostruzione Fiorillo e Tykoski avevano le prove per poter affermare al mondo che il dinosauro artico una volta calpestava le felci e le foreste del nord dell’Alaska.
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Sono state scoperte nuove prove sui sentieri che calpestavano questi dinosauri che attesterebbero che questi enormi creature preferivano vivere nei pressi delle coste e quindi del mare.
In questo nuovo studio, guidato da Fiorillo accompagnato da un team di paleontologi sono state trovate e analizzate moltissime tracce di dinosauri nel monumento nazionale di Aniakchak, situato a circa 670 km a sud-ovest della città di Anchorage, in Alaska.
Le tracce sono state conservate grazie alla formazione di una serie di depositi e di sedimenti costieri che risalgono all’epoca del Cretaceo.
Il dottor Antony Fiorillo e i suoi colleghi sono stati in grado di identificare oltre 75 nuovi siti di piste, tra cui dozzine di impronte di dinosauri.
“La maggior parte delle tracce può essere attribuita agli adrosauri, i dinosauri con il becco simile a quello di un pappagallo erbivori. Le tracce variano di dimensioni e dovrebbero quindi appartenere sia ad esemplari giovani che adulti”.
“Altre tracce possono condurre a pensare che si tratti invece di dinosauri corazzati,e di dinosauri che mangiano carne e due tipi di uccelli fossili.”
“La dimensione della piste del dinosauro suggerisce che abbiano avuto un corpo lungo circa 6-7 metri, circa la dimensione stimata del tirannosauride Nanuqsaurus del versante nord.”
Precedenti ricerche sui resti di dinosauri nell’Alaska settentrionale hanno rivelato che gli adrosauri preferivano vivere negli habitat costieri nelle vicinanze del mare. Le piste documentate in questo studio rivelano la veridicità della stessa tendenza nel sud dell’Alaska.
I ricercatori sostengono che grazie allo comprensione di queste preferenze nello scegliere l’habitat si potrà comprendere come gli eco sistemi siano cambiati nel tempo, e di come il mutare delle condizioni ambientali abbia influito sulla migrazione dei dinosauri attraverso i corridoi settentrionali tra i continenti.
Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista PLoS ONE .
L.L.
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