Grazie a dei satelliti europei, definiti “sentinella” sono state scoperte 11 colonie di pinguini imperatore in Antartide: l’Europa gioisce per questa specie.
Le scoperte possono portare con sé “gioie e dolori”. Si palesa davanti a noi un fatto che non avremmo mai voluto vedere: è una scoperta…negativa. Ci troviamo dinanzi ai nostri occhi una lettera di una persona che mai avremmo pensato potesse avere stima nei nostri confronti: è una scoperta…positiva. E potremmo andare avanti con tantissimi esempi. La scoperta, in fin dei conti, è un aspetto che troviamo anche nel tran tran quotidiano. Spesso non ce ne accorgiamo perché siamo presi a fare altro, magari e anche di minor importanza, a cui non prestiamo troppa attenzione.
Poi ci sono le scoperte nel mondo animali. Soprattutto quelle belle, che arrivano di colpo, che non si aspettano ma che, quando giungono, portano in essere un sentimento di felicità e gioia alla stessa maniera. In questo caso parliamo dell’Europa, o meglio: di alcuni satelliti europei, definiti “sentinelle” (per il loro lavoro di “super controllo”). Quest’ultimi hanno scovato ben 11 colonie di pinguini imperatore in Antartide. Una scoperta che ha subito fatto il giro del continente europeo, ma anche del mondo intero.
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Questi importanti strumenti “a cielo aperto”, e cioè i satelliti “sentinella”, fanno parte del programma Copernicus, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla stessa Commissione Europea. Significativa, invece, la provenienza dello studio: il Regno Unito, paese che si appresta a lasciare definitivamente la stessa comunità europea. Studio pubblicato sulla rivista Remote Sensing in Ecology and Conservation dai ricercatori del British Antarctic Survey (Bas), l’organizzazione britannica che si occupa di ricerca e divulgazione scientifica sull’Antartide.
Gli esperti spiegano che lo studio è importante anche per il monitoraggio dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla vita di queste specie antartiche, sempre più a rischio. Si cercava da tempo di individuarle: 3 di loro erano entrare nel “mirino”, ma 11 sono state una vera e propria scoperta. Ora il numero totale delle colonie lascia la “metà in doppia cifra” e si avvicina al numero 100: con il dato emerso dallo studio in questiono salgono a 61 le colonie presenti nell’Antartide.
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Peter Fretwell, geologo a capo dello studio e della recente scoperta, è intervenuto dichiarando che: “Le nuove colonie sono piuttosto piccole: aumentano solo del 5-10% la popolazione complessiva dei pinguini imperatore antartici, portandola a un totale di poco più di mezzo milione di esemplari”. Ha poi concluso il suo discorso sottolineando l’importanza del continuo monitoraggio: “I siti di riproduzione dei pinguini, compresi quelli delle nuove colonie, si trovano in regioni che, secondo i modelli climatici, sono minacciate dal surriscaldamento del Pianeta e dal conseguente scioglimento dei ghiacci”.
In tempi dove cambiamenti climatici, surriscaldamento del Pianeta e conseguente scioglimento dei ghiacciai sembrano far da padrone, la scoperta di queste 11 colonie di pinguini imperatore è più di una boccata d’ossigeno e tenerla sotto stretta osservazione è una questione di vita.
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