A volte i cambiamenti climatici vengono annunciati da fastidiosi dolori reumatici. Nel caso degli animali invece è l’iperattività a fare da araldo, preannunciando un temporale. Le api ad esempio, appena prima di un acquazzone, intensificano quella che è la loro produzione giornaliera, probabilmente per scappare agli avvolgenti goccioloni di acqua. Lo afferma uno studio condotto dal professor Xu-Jiang He della Jiangxi Agricultural University di Nanchang, in Cina, il quale ha osservato assieme ad altri colleghi il comportamento di 300 api bottinatrici in tre alveari, avvalendosi dell’utilizzo di piccole etichette elettroniche di identificazione a radiofrequenza.
Questa strumentazione ha funzionato in pratica come il cartellino di entrate ed uscita dall’azienda, registrando i tempi di lavoro giornalieri delle api. Prima dell’incombere della pioggia le api hanno trascorso molto tempo al di fuori del nido, lavorando di più e “rincasando” più tardi, il tutto nonostante questi insetti siano abituati a mettere da parte consistenti scorte di cibo necessari a ricoprire i bisogni nel lungo periodo.
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