C’è molta indignazione per una foto postata dall’OIPA. L’episodio denunciato arriva da Reggio Calabria: “Un gatto legato a catena tenuto perennemente su un balcone”. Spiega l’associazione: “Questa è solo l’ultima delle situazioni di maltrattamento che ci siamo trovati a denunciare grazie al prezioso lavoro che gli avvocati dello Sportello Legale OIPA svolgono quotidianamente in tutta Italia”.
“Gli interventi capillari, le costituzione di parte civile e il costante monitoraggio dei vari iter giudiziari permette di interrompere soprusi e violenze nei confronti degli animali e di perseguire i responsabili” – sottolinea ancora l’OIPA – “Per il gatto in questione, detenuto in condizioni produttive di gravi sofferenze e nella totale mancanza di rispetto delle esigenze etologiche della specie, grazie a chi ha segnalato e agli avvocati OIPA che hanno sporto denuncia in tutte le sedi necessarie, siamo in attesa che vengano presi provvedimenti e ne daremo notizia quanto prima”.
L’avvocato Annunziata Morello, intervistata da TgCom24, ha chiarito poi: “Dopo le numerose segnalazioni da parte di altri condomini e dopo vani tentativi di raggiungere una soluzione per via bonaria, abbiamo presentato due denunce, presso la municipale di Reggio Calabria e attraverso le nostre guardie ecozoofile al Corpo forestale di Cosenza. E’ pronto un esposto per la Procura della Repubblica. Siamo in attesa del lieto fine”.
“Se la signora consegna spontaneamente il gatto alle forze dell’ordine, c’è una volontaria subito disponibile a prenderlo in stallo e magari a cercargli una nuova casa. Altrimenti bisogna aspettare un giudice che firmi un mandato per poter accedere alla proprietà e per sequestrare l’animale”, rileva l’avvocato Morello, che conclude: “Chiedo a tutti di denunciare i maltrattamenti, che sono diffusi, ma senza denunce non possiamo quantificare la vastità del fenomeno ed arginarlo. E poi, parliamo anche di tante piccole realtà che amano e aiutano i randagi: non lasciamole sole”.
Ieri in serata, una volontaria dell’associazione ha spiegato su Facebook: “La proprietaria del gatto nel balcone mi ha contattato telefonicamente. Ha inviato le foto del certosino di nome Morgan. Il micio ci dice che sta bene ed è molto amato. È stata da me invitata a motivare le ragioni per le quali teneva il gatto legato ad una catena, visto che ciò configura il reato di maltrattamento per il quale è stata presentata denuncia. Non so se accetterà l invito a chiarire la sua posizione che mi auspico per onor del vero. Sembra che tra due mali abbia dovuto scegliere il minore per il gatto”.
Nelle scorse ore, era arrivata la denuncia dell’On. Paolo Bernini, paladino dei diritti degli animali e portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, che ha riferito il triste episodio del ritrovamento del corpicino di un gattino di soltanto qualche mese di vita sull’uscio di casa di una animalista. Il povero micio è stato rinvenuto all’interno di una ciotola ed era privo della testa.
Dell’episodio, avvenuto il 28 maggio scorso, si è venuti a conoscenza solo ora: l’animalista è una 44enne di Vergato, in provincia di Bologna, che possiede anche una piccola fattoria dove vengono ospitati diversi animali tenuti lì ed è presidente di Movimento per la tutela dell’Ambiente.
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