La scimpanzè traumatizzata dal bracconaggio. Una bruttissima storia che ha lasciato un segno indelebile nella sua vita -VIDEO
“Nomen omen“. E’ così che recita un proverbio di origine latina che sottolinea come nella scelta di un nome, spesso possa nascondersi la rivelazione di un destino. Makasi nel linguaggio Lingala, la lingua bantu parlata nella Repubblica democratica del Congo, significa forte.. e quale aggettivo migliore, per descrivere la qualità principale di una cucciola di scimpanzè che non ha avuto una vita facile? La sua storia è un pugno nello stomaco.
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La scimpanzè traumatizzata dal bracconaggio -VIDEO
La piccola Makasi è stata segnata dalla sofferenza che l’ha colpita nel corpo e nell’anima, quella peggiore in assoluto. Le ferite del corpo con il tempo guariscono, ma quelle interiori, richiedono maggiore impegno e fiducia e a volte non si rimarginano facilmente. La cucciola è stata vittima di bracconaggio, una bruttissima esperienza che le ha lasciato segni molto profondi sul suo esile fisico e nel suo percorso esistenziale. I ranger della foresta le avevano attaccato una corda intorno alla vita che le aveva provocato delle ferite, facendola cadere in uno stato di malnutrizione e malessere. “Era magra e traumatizzata..è stata salvata dalle mani dei bracconieri collocati nella riserva dei primati Kisimba-Ikobo. Nonostante questo la cucciola ha mostrato appetito, poiché adora il riso, le mele, i manghi e il cavolo. Non vediamo l’ora di fornirle tutto l’amore e le cure di cui ha bisogno” riferiscono dal Lwiro.
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Il dolore ha sconvolto profondamente Makasi, facendole avere un comportamento diverso rispetto agli altri esemplari. I volontari riferiscono che la piccola non vuole rimanere sola ma fa fatica a farsi prendere in braccio. Il suo stato psicologico è molto provato e rivela che i soccorritori non abbiano mai visto nulla di simile. Inoltre, i membri del rifugio affermano che la scimpanzè ha passato ore e ore a guardarsi allo specchio, forse in cerca di conforto, di qualche figura che potesse alleviare le sue sofferenze. La cucciola ha bisogno di tempo per tornare alla normalità e non sarà un compito facile da portare a termine. I membri della struttura hanno notato un miglioramento dal punto di vista fisico ma sottolineano: “Chissà cosa ha provato questa bambina.”
La speranza è che con il passare dei giorni, la cucciola possa recuperare la felicità perduta e magari fare amicizia con i suoi compagni Kyungu, Byaombe e Ujasiri ai quali verrà unita, non appena si riprenderà.
Makasi è rimasta orfana, niente e nessuno potrà mai restituirgli gli affetti perduti ma gli animali hanno una riserva di forza inimmaginabile. Siamo fiduciosi sulla sua ripresa.
Coraggio Makasi!
Benedicta Felice