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Serpente stritola una scimmia, interviene il branco

Alcune scimmie, in particolare cebi cappuccini, hanno salvato dall’attacco di un serpente un altro primate appartenente al loro branco

Scimmia cappuccina (Foto Pixabay)

La forza dei primati? Sembra essere il branco: alcune scimmie hanno infatti salvato un loro simile dall’attacco di un serpente. Tutto è successo in Costa Rica ed è stato documentato da dei ricercatori dell’Università di Tulane. I primati, essere umano compreso, sono infatti animali sociali e questa storia ci fa capire quanto davvero i legami interpersonali siano importanti tra tutti gli appartenenti a quest’ordine.

Gli scienziati erano nella fitta vegetazione tropicale per studiare un gruppo di 25 scimmie, cebi cappuccini per la precisione. Durante le riprese, un giovane esemplare del branco è stato però catturato da un serpente. Si tratta di un boa, che ha avvolto la sua preda con il suo corpo e si è preparato per farne un solo boccone. Qualcosa, però, non è andato come l’ofide si aspettava.

Un urlo disperato, poi le scimmie salvano il loro simile dal serpente

Le scimmie intervengono per salvare il loro simile dal boa (Foto Facebook)

Appena attaccato dal boa constrictor, uno dei serpenti più grandi al mondo, il giovane cebo cappuccino ha emesso un urlo disperato. Le altre scimmie del branco hanno immediatamente capito cosa stava per accadere e sono intervenute per liberare il loro compagno dalla morsa del serpente. Un blitz rapido, che ha permesso al primate in difficoltà di salvarsi.

I primi a muoversi sono stati i maschi alpha del branco, seguiti da un paio di femmine. Il loro intervento, durato in tutto 19 secondi, ha permesso alla preda di salvarsi e ha scacciato il boa. Non certo una cosa da poco, se si considera il fatto che il serpente fosse stato lungo ben due metri. Di seguito, il video ripreso dai ricercatori, che mostra l’intervento delle scimmie.

Questi eventi di salvataggio non sembrano essere così rari: secondo i ricercatori che hanno immortalato queste immagini, infatti, capita spesso tra i primati che gli individui di un branco si aiutino per sfuggire ai predatori, ma anche nelle situazioni di ogni giorno.

Gli antropologi autori dello studio, infatti, hanno affermato che la predazione sia stata un grosso stimolo evolutivo per le scimmie: il fatto di essere prede ha spinto i primati a formare legami sociali anche con individui del branco che non sono loro consanguinei. Riprova di ciò, il fatto che i due maschi alpha intervenuti non avevano legami di sangue con la scimmia in difficoltà. Insomma, le scimmie e gli umani sembrano più simili di quanto pensiamo.

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Matteo Simeone

Redazione

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