Scatole con cuccioli abbandonati: quando la normalità viene banalizzata

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By lotta75

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Abbandoni e crudeltà all’ordine del giorno di cui sono vittime gli animali. Ancora una volta il sud, ancora una volta creature indifese che qualcuno ha gettato come semplice spazzatura. E’ quello che si sono trovati di fronte i dipendenti della Lidl a Siracusa dove lo scorso 29 novembre, all’orario di apertura del centro commerciale, hanno trovato una scatola con al suo interno 8 cuccioli di poche settimane.

Purtroppo non si tratta della prima volta che nell’area sono stati abbandonati dei cani di pochi mesi. Un fenomeno piuttosto ricorrente all’esterno del supermercato anche se, questa volta, viene evidenziato che sarà forse possibile individuare il responsabile del gesto grazie alle telecamere esterno. L’elemento più sconcertante è che i poveri animali sono stati lasciati un giorno di pioggia battente esponendoli al pericolo di contrarre delle patologie come il cimurro o gastroenterite, letali per i cuccioli, non vaccinati. Gli otto cuccioli sono stati trasferiti presso un rifugio privato convenzionato con il comune.

L’abbandono di cucciolate è ormai la normalità sia davanti ai supermercati, ai canili oppure peggio ancora in aperta campagna dove farli morire di fame e di stenti. Recentemente, al Sud è rimbalzato il caso di una giovane volontaria che aveva ritrovato una cucciolata morta affogata: chi aveva abbandonato i cuccioli lo aveva fatto nei pressi di un torrentello in aperta campagna che, esondando, ha sommerso i cuccioli che non hanno avuto via di fuga o di salvezza. La giovane ha diramato le fotografie della cucciolata senza vita, piccole creature morte nell’indifferenza di chi si doveva prendere cura di loro o quanto meno garantire loro un posto sicuro dove lasciarli, ad esempio mettendosi in contatto con un’associazione o un canile locale. Ma così non è stato fatto e la cosa più facile, come risulta dai fatti di cronaca, è più semplice abbandonare i cuccioli dentro una busta, gettandoli bordo strada o lungo un sentiero dove condannarli ad una morte certa.

Un fenomeno purtroppo banalizzato frutto di mentalità arcaiche e di culture spesso contadine.

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