Un cucciolo di Labrador scappa dalla guerra in Ucraina ma dopo aver trovato un rifugio sicuro continua a essere terrorizzato.

Si dimostra un problema sempre più ricorrente a molti esemplari di quattro zampe, quello rivelato pubblicamente, lo scorso 28 gennaio, attraverso il caso particolare di Ressi. Il cucciolo di Labrador, di appena diciotto mesi, è fortuitamente riuscito a fuggire dal conflitto bellico in Ucraina assieme alla sua famiglia. Ma, nonostante abbia trovato un rifugio sicuro, basterebbe uno stimolo sonoro più acuto del normale a fare in modo che il cucciolo riviva le pericolose condizioni che avrebbero più volte rischiato di mettere a repentaglio la sua vita.

Scappa dalla guerra in Ucraina, ora è al sicuro ma è ancora terrorizzato – VIDEO

Ressi è partito con la sua famiglia per trovare salvezza, riuscendo infine ad approdare e a stabilirsi in Inghilterra. Più precisamente ad Haverihill, una piccola cittadina situata nei pressi di Cambridge. Eppure, a volte, raggiungere un posto sicuro non sarebbe abbastanza per dimenticare i traumi vissuti durante la guerra. È per tal ragione che la padroncina di Ressi ha voluto condividere la sua diretta testimonianza che spiega, nei dettagli, quanto sia faticosa – ancora oggi – la quotidianità del suo cucciolo.

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Con il fine di sensibilizzare gli abitanti della contea e ricevere un aiuto per migliorare la loro situazione, la donna ha voluto documentare come l’orrore dei bombardamenti sia sopravvissuto al viaggio compiuto dalla sua famiglia per sfuggire alla guerra, finendo col riproporsi ogni notte nei pressi della loro abitazione.

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Nella zona in cui si sono stabiliti, infatti, la donna spiega che gli episodi di gare clandestine con veicoli a quattro ruote: sono all’ordine del giorno. Le loro marmitte truccate, in grado di riprodurre suoni violenti e altamente destabilizzanti per Ressi, rievocano nel pelosetto gli scenari della guerra costringendolo a nascondersi per la paura nelle intercapedini della casa o nella vasca da bagno.

La famiglia, dopo aver ricevuto il sostengo necessario grazie al programma di “Homes for Ukraine” non può permettersi di cercare una nuova casa, né tanto meno di tornare indietro. Nel frattempo la sera, a partire dalle ore 20 fino allo scoccare delle 23 circa, sarebbe – secondo il parere della donna – il momento peggiore dell’intera giornata per Ressi.

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Il pelosetto – dopo aver sentito i gravi rumori delle motociclette – dimostra di avere la tachicardia e di sentirsi nuovamente indifeso. Si spera, dunque, che l’appello della sua padroncina possa raggiungere gli artefici di tali attività disincentivando – in tal modo – le loro pratiche.