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Sbranato dai suoi due cani. Animalisti contro soppressione

Un dramma che riporta in primo piano l’attenzione al benessere degli animali. Nel Salernitano, a Battipaglia, un uomo di 78 anni è morto sbranato da due dei suoi cani detenuti in una baracca fatiscente in un terreno., lontani dai contatti umani.

Secondo le indiscrezioni e la ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe tentato di difendere un altro cane di piccola taglia che portava sempre con sé. Evidentemente, arrivato sul posto, per proteggere il cagnolino che è riuscito a spingere e a chiudere nell’auto, l’uomo non è riuscito però a contenere a ferocia degli altri due esemplari.

Il pensionato, come ogni giorno, si era recato al terreno per dare da mangiare agli animali che teneva chiusi dietro un recinto. Trascinato e azzannato fino alla morte, l’anziano signore è stato trovato da alcuni passanti che hanno subito chiamato le forze dell’ordine.

Il figlio della vittima, interpellata dai carabinieri, avrebbe raccontato che i due cani avevano in passato ucciso un cagnolino di piccola taglia. Nessuno si sarebbe accorto di quanto stava accadendo e solo quando l’uomo era ormai deceduto è stato trovato con il corpo riverso a terra.
Al momento è stata disposta un’autopsia sul corpo dell’uomo per ricostruire la dinamica dell’aggressione e capire se sia stato spinto a terra dai cani o sia caduto per un malore, in quanto diabetico e portatore di bypass. In ogni caso, il corpo dell’uomo è stato trascinato a terra e aveva il braccio devastato dai morsi e come riporta il Messaggero, sarebbe deceduto per una profonda ferita alla giugulare.

I due cani sono stati posti sotto sequestro al canile di Cicerale, in provincia di Salerno e ci sono possibilità che siano soppressi. Tuttavia, sul tema è intervenuta la Lav che chiede che “i due cani non vengano uccisi e che siano invece sottoposti, come previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute, ad un percorso di riabilitazione comportamentale che li restituisca ad una vita normale, non confinati in una baracca”.

Infatti, la stessa responsabile Animali Familiari della Lav, Ilaria Innocenti, ha sottolineato che si tratta di “un evento tragico ma prevedibile, date le modalità di detenzione di cui siamo a conoscenza dalle prime notizie, modalità che non favoriscono certo la socializzazione dei cani, né con gli altri animali, né con le persone”.

Un caso che ricorda anche quello dell’aggressione di un bambino la scorsa estate ad opera di due dogo argentini  per i quali è stata anche avviata una petizione per la riabilitazione. Anche in questo caso, i due cani, addestrati per la guardia, vivano in uno spazio ridotto, dentro una gabbia in cemento. Condizioni di detenzione estreme che provoca negli animali un malessere che di conseguenza potrebbe poi sfociare in episodi di violenza. L’indole del cane è socievole e difficilmente diviene aggressivo se non in casi in cui vengono a mancare determinati requisiti psicofisici. Di certo, un dramma, una perdita è un dolore al quale è difficile dare delle spiegazioni ma, come sempre, troppe volte gli animali diventano a loro volta vittime, in molti casi una seconda volta: quella del degrado in cui sono detenuti, l’assenza di affetti, di relazioni e poi la soppressione. Purtroppo c’è ancora chi crede che non hanno bisogno di essere amati.

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