Si sta facendo chiarezza sulla morte dell’ex maresciallo dei carabinieri Vito Zaccaria. Il suo corpo privo di vita venne trovato qualche mese fa, a metà aprile, nelle campagne di Francavilla Fontana. La procura di Brindisi è arrivata ora a una svolta. I carabinieri della zona hanno denunciato i proprietari dei cani che uccisero l’uomo e ne straziarono il corpo per omicidio colposo. I sospettati sembrerebbero due giovani, uno di 19 e l’altro di 22 anni. Questi avrebbero omesso di controllare i loro cani, tenendoli in un recinto idoneo.
La novità arriva grazie al ritrovamento del Dna. Sembra infatti confermato che Vito Zaccaria venne ucciso da un cane meticcio e due pitbull. L’uomo era scomparso nella notte tra il 18 ed il 19 aprile e i familiari lanciarono immediatamente l’allarme. Successivamente, i militari dell’Arma dei Carabinieri trovarono il corpo, martoriato da un’aggressione. Si diede la colpa ai cani, poi avvenne una nuova aggressione, questa volta ai danni di una donna di 75 anni. A quel punto, i militari e i veterinari della Asl individuarono i tre animali, senza microchip, chiedendo ed ottenendone la custodia. Ora la conferma che furono loro a compiere lo scempio.
Dopo la tragedia di Flero, in cui ha perso la vita Victoria, la bambina di un anno sbranata dai due pitbull, si è riaperto il dibattito sui cani aggressivi. Secondo la veterinaria Federica Federico, intervenuta sul portale vitadamamma.com, queste tragedie si possono evitare: “Dinnanzi a domande come questa, mi tornano in mente le parole di un caro amico veterinario: ‘Prima di attaccare questi cani avvisano il padrone, e lo fanno con chiarezza non una ma tante volte! Il problema non è il cane, è l’indifferenza dell’uomo ai segnali che l’animale lancia’. In pratica il pitbull avvisa il padrone che qualche cosa non va o che qualcosa sta per accadere e se l’umano pecca di indifferenza, facendo, quindi, mancare il suo conforto, il cane va per la sua strada e asseconda l’istinto”.
I pitbull, spiega, “sono animali dotati di un forte istinto protettivo, difendono il padrone o colui che riconoscono come tale ma sanno essere anche dolci e affettuosi purché, ovviamente, l’educazione e l’accoglienza familiare permetta loro di manifestare questo lato buono di sé”. Di conseguenza, spesso sono aggressivi anche perché vivono per troppo tempo in gabbia, quindi “il gioco e la socialità sono per ogni cane catalizzatori di energie”. Inoltre, è molto più probabile che un pitbull attacchi un altro cane che un essere umano.
GM
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