Ancora un fatto di cronaca piuttosto sconcertante che riporta in primo piano il tema di alcune razze “pericolose” che possono trasformarsi in delle vere e proprio macchine per uccidere. Non tutti lo sanno, me esiste in corso di formazione nel belpaese e in alcuni paesi come la Svizzera hanno introdotto un patentino obbligatorio prima di poter accogliere un cane. Senza andare troppo nel particolare, purtroppo non tutte le persone sono adatte ad avere alcune tipologie di razze. Fenomeni con il randagismo legato agli abbandoni o le aggressioni dimostrano come vi sia l’irresponsabilità delle persone.
Per questo, proprio recentemente, un veterinario Gabriele Amore, che lavora tra le province di Ragusa e Siracusa, ha rilanciato proprio il tema del patentino obbligatorio prima di accogliere in casa un cane sia per il suo benessere che come forma di prevenzione: “Quello che mi preme è garantire il benessere del cane, nella sua gestione ideale e, attraverso il benessere del cane, si garantire anche quello della persona. Il proprietario, infatti, si sente molto spesso solo, non sa come gestire la situazione e finisce con l’abbandonare il proprio cane: decisione che non è presa alla leggera”.
Fatto sta, a Mottalciata, in provincia di Biella si è verificato un nuovo caso di aggressione tra cani. Come emerge dai quotidiani locali, un rottweiler scappando dal suo recinto ha azzannato il cane di un vicino, attaccandolo violentemente. E non si tratta di un cane di piccola taglia, bensì di un maremmano vittima dell’aggressione, deceduto per le gravi ferite riportate. Il padrone ha tentato in tutti i modi di proteggere il suo cane e di separare il rottweiler, rimanendo ferito ad un braccio a sua volta.
In base alla ricostruzione della dinamica dei fatti, le due abitazioni sono confinanti e e i cani spesso si ringhiavano attraverso la recinzioni. Un odio e un’antipatia sfociata con il dramma: “Avevamo appena portato del cibo ai nostri due maremmani, quando uno dei tre rottweiler è riuscito ad azzannarne uno e a trascinarlo sotto la recinzione. Inutilmente abbiamo cercato di dividerli, gettando anche dei secchi d’acqua: purtroppo il nostro maremmano è morto”.
Il caso è stato denunciato ai carabinieri che stanno ora cercando di fare chiarezza. Fortunatamente, le ferite riportate dal proprietario del maremmano sono lievi, come lui stesso afferma ai quotidiani: “Più che altro sono stato pizzicato, nulla di grave: tre giorni di prognosi e qualche antibiotico”.
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