Ore di ansia e di attesa per il dogo argentino Iceberg, sequestrato in Danimarca e condannato all’eutanasia. Il proprietario, Giuseppe Perna, giovane un italiano che si era trasferito per lavoro, aveva lanciato un appello accorato in rete, raccolto da migliaia di persone, da numerose celebrità come Noemi e dall’Enpa che si è impegnata a seguire il case con i propri legali.
Sulla storia di Iceberg è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, il quale con un post su Facebook aveva reso noto che si stava occupando del caso e che si era messo in contatto con le autorità danesi, sottolineando un messaggio importante, ovvero: “Questo è il momento giusto, infatti, per dimostrare che la legge è al servizio dell’uomo e non il contrario”.
Iceberg ha creato una vasta mobilitazione con la quale è stata anche avviata una raccolte firme e la stessa Enpa aveva promosso un’iniziativa “mail bombing” attraverso la quale gli utenti erano stati invitati a rivolgersi alle autorità danesi per chiedere la grazie di Iceberg. Infine, lo scorso 24 giugno, Enpa ha annunciato l’incontro con l’ambasciatore danese a Roma, fissato nella mattina del 26 giugno. In attesa dell’incontro, il proprietario di Iceberg aveva lanciato un video appello con il quale invitava ad abbassare i toni della mobilitazione, probabilmente per non creare incidenti diplomatici o evitare di irritare le istituzioni, vista la delicata situazione in cui era Iceberg.
Con un tweet, pubblicato questa mattina, Enpa ha condiviso la fotografia della delegazione, accompagnata da Noemi, che si è recata all’ambasciata danese a Roma, annunciando “importanti aperture”. Secondo le indiscrezioni, trapelate in 150 caratteri, con la rappresentanza danese, sarebbe “stato definito l’iter per liberare Iceberg”, ha scritto Enpa.
“L’ambasciatore di Danimarca ci ha rassicurato sulle sorti di Iceberg. C’è stata una grande apertura da parte delle autorità danesi, che verranno informate tramite un resoconto di questo incontro a porte chiuse. Attualmente Giuseppe Perna ha dato il via ad un procedimento legale in cui verranno chiarite tutte le responsabilità del caso specifico. E’ stato spiegato che il cane è entrato legalmente nel Paese perché all’aeroporto non sono comunque previsti controlli sulle razze di cani che entrano in Danimarca, il Dogo è stato sequestrato quando si trovava già sul suolo danese. Fino alla fine del procedimento legale è salvo. Ora Iceberg sta bene e si trova in un canile statale a Copenhagen”, ha dichiarato Rinaldo Sidoli dei Verdi che ha preso parte alla delegaione, assicurando che “noi continueremo la nostra mobilitazione finché non avremo la certezza che Iceberg torni sana e salva in Italia. Per questo terremo ancora aperta la petizione su change.org/saveiceberg”.
L’Enpa ha tenuto a precisare che “stiamo entrando in una fase molto delicata in cui è fondamentale abbassare i toni e restare in silenzio, come peraltro aveva chiesto lo stesso Giuseppe. Ogni ulteriore pressione rischia infatti di mettere in pericolo la vita di Iceberg”.
Il caso ha ovviamente anche colto l’attenzione dei media danesi e in base a diversi sondaggi, promossi in rete, il 90% dei lettori danesi sono a favore della grazia per Iceberg.
Post Enpa che annuncia l’esito dell’incontro in Ambasciata;
Video appello di Perna (24 giugno 2017)
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