Sardegna, Toscana e Costa Azzurra, è boom di avvistamenti di balene

Sardegna, Toscana e Costa Azzurra, è boom di avvistamenti di balene

balene
Negli ultimi 12 anni si moltiplicano gli avvistamenti di balene tra Toscana e Sardegna

Le acque comprese tra le coste della Sardegna e della Toscana risultano tra le più frequentate da balene nell’intero bacino mediterraneo.

Siamo nel pieno dell’estate, ma gli avvistamenti di cetacei di diverse specie nelle acque della Sardegna e della Toscana sono già migliaia. Nello specifico a suscitare meraviglia con maggiore frequenza sono le balenottere comuni, le stenelle striate ed i capodogli, oltre anche a qualche delfino. Ma sono le balene a dominare la scena, soprattutto nel Satuario Pelagos, una vera e propria oasi marina messa sotto stretta osservazione da parte di decine e decine di studiosi provenienti dalle più svariate nazioni del mondo. Gli avvistamenti ovviamente non si sono verificati solo in questa estate ma si protraggono dal 2007. I dati sono stati resi noti il mese scorso a Genova, dove si è svolta la ‘Giornata Mondiale degli Oceani’.

Balene, se ne trovano soprattutto nel Santuario Pelagos

È proprio dalla tarda primavera fino al più mite autunno che le segnalazioni di cetacei diventano più frequenti. Ed è bello vedere la massima collaborazione tra persone che arrivano da zone lontanissime del mondo. Il Santuario Pelagos ingloba un’area che si estende su ben 90mila chilometri quadrati, in tutto il Mar Mediterraneo nord-occidentale. Si va dalla Costa Azzurra fino alle coste di Corsica, Sardegna e Toscana. E sempre in questa area si accentrano anche la maggior parte dei gruppi familiari di cetacei, con tanto di piccoli al seguito. Sempre durante la ‘Giornata Mondiale degli Oceani’ si è parlato però anche delle principali problematiche che affliggono la fauna marina.

Ma anche i pericoli sono tanti

La più minacciosa è rappresentata ovviamente dall’inquinamento delle acque, cosa della quale il solo ed unico responsabile è l’uomo. In tutti i diversi modi di sporcare la biosfera del pianeta, alla fine il risultato risulta essere sempre lo stesso, e vede gli animali come i soli esseri a pagare il prezzo più alto. Poi non va sottovalutato anche il fenomeno delle collisioni tra i grandi animali marini e le navi di grossa stazza. In media ogni anno si verificano decine e decine di impatti mortali per balene, balenottere, capodogli e simili. E questo è un triste fenomeno che va assolutamente arginato, per far si che vengano preservate specie marine che già di loro risultano essere compromesse da altri fattori.

A.P.

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