Sant’Antonio Abate la festa degli animali
Sant’Antonio abate è nato in Egitto intorno al 251 e secondo l’iconografia tradizionale viene rappresentato circondato da donne promiscue, simbolo della tentazione e da animali domestici ma soprattutto da animali da corte di cui è protettore. Sant’Antonio è uno dei più noti eremiti fondatore del monachesimo cristiano, la cui lotta contro il male era mirata a riscattare le anime dei peccatori.
“Chiedete con cuore sincero quel grande Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto, ed esso vi sarà dato”. Il corpus dei suoi insegnamenti è racchiuso in 120 detti e in 20 lettere. Le sue spoglie arrivarono nel XI secolo in Francia, a Motte-Saint-Didier, dove fu costruita una chiesa in onore di Sant’Anotnio dove affluivano i malati, colpiti da ergotismo canceroso, causato dall’avvelenamento di un fungo presente nella segala, usata per fare il pane. Per loro, venne costruito un ospedale e una confraternita, l’Ordine ospedaliero degli “Antoniani” che diede il nome al villaggio Saint-Antoine di Viennois e alla quale il Papa diede il permesso di allevare i maiali per curare la comunità. Gli esemplari erano liberi di circolare in tutto il paese con una campanella al collo che segnalava la loro appartenenza all’ordine. Grazie al grasso degli animali, veniva infatti curato l’ergotismo che prese anche il nome di “fuoco di s. Antonio”. Con il folklore, il maiale venne associato a Sant’Antonio che successivamente divenne il patrono degli animali e successivamente di tutti gli altri animali.
Ecco perché, nel giorno della festa liturgica del Santo, vengono benedetti le stalle e tutti gli animali che siano da corte o domestici.
La festa tradizionale dedicata a Sant’Antonio prevede non solo la benedizione degli animali ma anche l’accensione di falò, in quanto “fuoco purificatore”. Ecco perché, molto spesso vengono sparati dei botti, fuochi d’artificio o come in Spagna, a San Bartolome de Pinares, nella provincia di Avila si tene ogni anno il festival “Las Luminarias” in onore di Sant’Antonio Abate, con i cavalli che devono attraversare il fuoco. Come sempre, si conferma anche in questa ricorrenza, lo sfruttamento degli animali per il folklore.
In tutta la penisola, da Nord a Sud, si tengono celebrazioni e messe per gli animali, accompagnati spesso dai botti. Un folklore spesso incoerente con gli stessi animali, spaventati nell’ambito di queste feste.
Ecco il video:
C.D.
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