La malasanità è un fenomeno purtroppo ben diffuso su tutto il territorio nazionale. L’ultimo esempio arriva dalla Liguria, dove una inchiesta ha portato alla luce un fatto che ha dell’incredibile, da quanto risulti essere grottesca la situazione: all’Ospedale di Sanremo la fila per procedere agli esami clinici è lunghissima e necessita solitamente di diverse settimane di attesa. Ma è così solamente per le persone “normali”, perché ci sono individui che riescono ad abbreviare i tempi grazie a buoni rapporti con chi di dovere ed altri fattori.
A quanto pare poi fra i privilegiati non ci sarebbero soltanto esseri umani: anche un gatto avrebbe usufruito del bonus “salta la fila”, potendo contare sul fatto di appartenere ad una amica stretta del radiologo di turno, il dottor Paolo Oggero. L’edizione odierna del quotidiano ‘La Repubblica’ approfondisce il fatto descrivendo il trattamento speciale riservato al micio. Lo stesso Oggero dichiara di non aver fatto nulla di strano e che la visita al felino è durata pochissimi secondi, in una giornata nella quale non c’era coda.
La vicenda va comunque in qualche modo ad aggravare l’immagine della sanità ligure, già provata dall’inchiesta che ha portato dieci persone appartenenti a differenti rami del settore medico locale a dover rispondere di reati quali truffa, peculato, corruzione, falso ed abuso d’ufficio. Questa storia comporta un ulteriore danno d’immagine ed una correlata impennata della sfiducia dei cittadini nella sanità pubblica. La Guardia di Finanza ha portato alla luce una sorta di “riffa” di esami medici quali radiografie, ecografie, analisi del sangue e simili, che vedeva la struttura sanremese come il teatro principale del tutto.
In molti poi ha suscitato vera e propria rabbia il fatto che addirittura un gatto potesse scavalcare tante persone le quali, nella maggior parte dei casi, necessiterebbero di visite e controlli da svolgere il più presto possibile. Il dottor Oggero si difende: “Erano le due e mezzo del pomeriggio di fine agosto, non c’era nessuno. Ho visitato il gatto per un minuto soltanto. Se ci fosse stata gente in sala d’attesa naturalmente non l’avrei mai fatto”.
Ed in effetti il comportamento di Oggero, seppur non consono a quanto stabilito dalla sua professione (si era in un ospedale pubblico e non in un presidio veterinario) sotto certi punti di vista può risultare comprensibile.
Ciò che non va bene è che si arrivi alla creazione di “circoli” di amici e di amici degli amici che in molti casi offre risvolti e conseguenze ben peggiori. A far discutere stavolta è stato soltanto un povero gattino caduto dal quinto piano, e sottoposto per questo motivo dalla sua proprietaria ad una visita di controllo da una persona di fiducia.
Ma esistono casi peggiori e, seppure la rabbia di tante persone che si sono sentite coinvolte in questo affare è del tutto condivisibile, perché magari in lista d’attesa all’ospedale di Sanremo da settimane o mesi, è anche opportuno dire che il gatto non c’entra niente. La colpa di tutto questo è di chi dovrebbe lavorare seriamente ma non lo fa. In questo caso si è trattato di una leggerezza, ma esistono casi davvero più gravi che a volte comportano conseguenze più gravose da sopportare. E poi si sa che è il gatto e non il cane il miglior amico dell’uomo…
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