San Marino, la denuncia degli animalisti: “C’è un cecchino di gatti usa una carabina a pallini”, i residenti vogliono sapere chi è, caccia al responsabile.
Non sono purtroppo nuove vicende che riguardano le morti atroci di molti gatti: si parla di veri e propri serial killer di felini, che agiscono senza alcuna forma di pentimento. Qualche tempo fa, ad esempio, una condanna era arrivata per un uomo della provincia di Bergamo. Sempre in Lombardia, a Lecco, molto scalpore aveva fatto la vicenda di un serial killer di felini. L’uomo, peraltro, aveva anche provato ad adottare un altro gatto, ma era stato fermato in tempo. Si tratta di persone senza scrupoli, alcune delle quali agiscono per puro divertimento.
Dalla Repubblica di San Marino arriva l’ultima di queste vicende in ordine di tempo, denunciata dall’Aidaa attraverso il proprio blog, riprendendo un’altra denuncia, quella dell’Apas, Associazione protezione animali. In questo caso, si parla di un cecchino dei gatti, che agirebbe utilizzando una carabina a pallini. Sottolinea l’Apas nella sua denuncia: “Due casi si sono verificati a Murata, tra fine novembre e inizio dicembre e uno in questi giorni a Faetano, vittima un gatto di proprietà, al quale era stato sparato anche tempo prima”. Gli accertamenti radiologici fatti dal veterinario hanno rilevato che quest’ultimo gatto già in passato aveva subito ferite simili, “che per fortuna non sono state fatali all’animale, ma hanno comportato gravi sofferenze”.
La presidente Apas, Emanuela Stolfi, ha messo in evidenza come uno di questi gatti sia stato colpito in maniera grave “e ora vive da invalido, accolto da una delle nostre volontarie, Barbara, in quanto i proprietari, una coppia di anziani, in queste condizioni non poteva più seguirlo”. I proprietari dei gatti hanno sporto denuncia e si cerca ora il soggetto che spara a quanto pare dal balcone o dalla finestra di un’abitazione. “Anche a San Marino è un reato ai sensi dell’articolo 282 del Codice penale, punibile anche con l’arresto”, spiega l’Apas. La Stolfi poi conclude: “Esortiamo la magistratura a non sottovalutarli, perché sintomo non solo di impoverimento culturale, ma anche di malessere individuale che può essere pericoloso anche per gli esseri umani. Chiediamo una indagine attenta da parte delle forze dell’ordine per accertare i colpevoli, e verificare l’uso improprio di armi da caccia dalle abitazioni o vicino alle stesse”.
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