San Marino, da due mesi un cane randagio circola indisturbato: catturarlo è impossibile

San Marino, da due mesi un cane randagio circola indisturbato: catturarlo è impossibile

A San Marino è possibile notare con una certa facilità un cane randagio dal manto completamente nero. Si tratta di un bel meticcio lupoide, la cui presenza ha però creato allarme nei residenti. Della cosa si sta interessando l’Apas, Associazione Sammarinese Protezione Animali, per la quale però il suo eventuale recupero dovrebbe rientrare nell’ambito delle competenze del Servizio Cinofilo e del Servizio Veterinario di Stato. Difatti l’organismo sarebbe al lavoro per provare ad individuare il cane randagio. Per quanto riguarda i volontari di Apas, il loro lavoro è quello di fornire aiuto ed assistenza agli animali in difficoltà che non hanno una casa.

Si ritiene che il cane randagio sia stato abbandonato da qualcuno che non desiderava più averlo con se. Ed ora è stato notato un comportamento estremamente sfuggente da parte sua. L’animale infatti non si lascia avvicinare in alcun modo, e questo rende di fatto non attuabile la pratica comunemente utilizzata dall’accalappiacani di sedarlo. Anche alcuni cittadini hanno provato a catturarlo per poi portarlo eventualmente in canile. Ma nessuno di questi tentativi ha avuto successo, e questo ora non ha fatto altro che aumentare la diffidenza del quattrozampe nelle persone.

Cane randagio artista della fuga: in due mesi tutti i tentativi di prenderlo sono falliti

Apas dal canto suo ha provveduto a sistemare delle gabbie-trappole nelle zone in cui gli avvistamenti del cane randagio risultano essere più frequenti. Questo nonostante il cibo utilizzato come esca posto all’interno. Ma l’associazione ci tiene a sottolineare che non è affatto pericoloso, bisognerà però non infastidirlo mettendosi al suo inseguimento o dandogli del cibo avvicinandoglisi con la mano. Vietatissimo anche cercare di catturarlo con approcci diretti come l’uso di reti, coperti od altri oggetti simili.

Va considerato soltanto l’approccio non invasivo. Come appunto la collocazione di gabbie-trappola. Occorre invece cercare di trasmettergli fiducia, magari collocando una ciotola di acqua e del cibo se la zona in cui si trova è di sua abituale frequentazione. Questo può portare in pochi giorni a creare un rapporto di fiducia ed a trasmettere all’animale sicurezza e convinzione nel fatto che nessuno intende nuocergli. A differenza di quanto avvenuto nel caso di un cane trascinato da una moto. E quel che è peggio è che è stato un poliziotto a fargli questo.

S.L.

 

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