Il video della separazione dal suo gatto sul pontile del porto di Lampedusa era rimbalzato lo scorso anno sulle pagine dei quotidiani, commuovendo il mondo intero (clicca qui). Una tragedia nella tragedia, quella della fuga dal paese in guerra e quella del sequestro del suo gatto che aveva accudito nell’arco di due lunghe mesi, proteggendolo in una borsa, durante i vari passaggi del viaggio con i trafficanti impietosi di esseri umani.
E’ la storia della giovane ragazze del Sudan, di nome Sama che a distanza di nove mesi, ha potuto finalmente riabbracciare il suo gatto Timo, in Germania, dove la famiglia di Sama ha presentato una richiesta di asilo.
Grazie all’intervento del Sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini al gattino è stata garantita la quarantena sull’isola. Ma dopo quel periodo, l’amministrazione locale non è riuscita a rintracciare la famiglia sudanese che nel frattempo era andata all’estero. Una vera e propria odissea per ritrovare Sama. La giovane però non si era dimenticata del suo Timo e recentemente si è messa in contatto con l’ufficio ASP di Lampedusa chiedendo appunto di poter riabbracciare il gatto (clicca qui).
“L’incontro con Sama ed i suoi familiari è stato molto commovente. Sama ha subito stretto a sé il gattino circondata dai suoi familiari. Hanno pianto tutti. Eravamo tutti molto felici. Timo, da parte sua, ha iniziato a fare le fusa, sembrava proprio contento”, ha commentato Eletta Cirillo che ha seguito il caso e ha portato Timo a Berlino.
Emozioni meravigliose: “Non importa come mi sono sentita. E’ giusto che sia andata così”, ha commentato la volontaria che si è occupata del gatto.
Soddisfazioni da parte del Sindaco, Nicolini: “La ricongiunzione di Timo con la sua padroncina ha per noi un alto valore in sé oltre che simbolico. Abbiamo restituito alla sua padrona un gatto speciale, che ha avuto un viaggio assurdo per la vita insieme a lei. Per Sama quel gatto rappresenta la vita che ha lasciato, la sua terra, i suoi affetti. Timo è tutto quello che lei è riuscita a portare con sé nel nuovo mondo. E’ un gesto di grande valore simbolico, in un momento di estremo rifiuto verso chi chiede aiuto all’Europa”.
Rispetto a questo dramma, il Sindaco ha poi rilanciato il tema, ricordando la sofferenza di questi migranti e il valore intrinseco della vita di ogni essere vivente: “Tutti chiudono le frontiere in faccia ad una umanità disperata, fingendo di commuoversi davanti alle foto di bambini che muoiono. Ma i bambini muoiono ogni giorno. Lampedusa riconoscendo un valore al rapporto tra Sama e Timo, vuole ancora una volta testimoniare umanità e civiltà e riconoscere a queste persone in fuga dignità umana. Timo, per me, è nello stesso tempo un gatto e molto più di un gatto. Spargiamo semi di umanità e civiltà e lo abbiamo fatto tutti insieme qui: le forze che si occupano dei soccorsi, che mi hanno segnalato quella sera al molo la storia di Sama, i volontari, il Comune, l’ASP che si è occupata della vaccinazione di Timo a fine quarantena e soprattutto Eletta, che ha badato a Timo, senza paura e che adesso sta perfino soffrendo per la separazione. Ecco Lampedusa è tutto questo e io sono fiera di rappresentarla”.
Il valore dei compagni a 4zampe emerge in casi simili, come quello del giovane ragazzo di 17 anni, scappato con la Siria a piedi, portando con sé il suo cucciolo di cane che trasportava con una gabbietta (clicca qui), lasciando tutti i suoi effetti personali. Esempi d’amore che raccontano il dramma di centinaia di migliaia di persone che hanno rinunciato a tutto, ma non ai loro compagni pelosi.
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