Sono immagini forti, che colpiscono e sorprendo per l’ingente task force messa in atto da un gruppo di attivisti cinesi che hanno bloccato un camion con a bordo oltre ottocento cani stipati in delle gabbie, l’una sovrapposta all’altra. I poveri esemplari hanno percorso oltre 2 mila chilometri in quelle condizioni disumane, per un viaggio di ben 72 ore.
Attraverso un tam tam in rete e una catena di solidarietà con tanto di Gps per indicare il percorso del camion, i giovani volontari sono riusciti, lo scorso 20 giugno, ad intercettare il mezzo a Guangzhou. Quella di fronte alla quale si sono trovati di fronte gli attivisti è stata una scena agghiacciante: “Le condizioni di molti cani sono strazianti”, ha commentato uno degli attivisti che ha partecipato al blocco.
Il mezzo che trasportava illegalmente gli animali, è stato poi scortato da una quarantina di automobili degli attivisti e dalla polizia fino ad un rifugio dove mano a mano sono state scaricate con molta delicatezza le gabbie con i cani, stipate su ben nove livelli. I poveri animali erano costretti a viaggiare in quelle gabbie ristrette, sotto al sole, senza acqua e scarsità di ossigeno. Molti cani erano provati dal viaggio e non riuscivano neanche ad alzarsi. Ci sono volute diverse ore per aiutare quei poveri animali a riprendere un po’ di forza.
Secondo il racconto dei volontari, molti esemplari hanno smesso di lamentarsi quando hanno sentito la presenza dei volontari. Le operazioni sono durate un giorno interno: per scaricare i cani, liberarli dalla prigione e fornire loro le cure immediate.
L’intervento è stato documentato da diversi video che mostrano le condizioni in cui sono stati sottoposti i poveri esemplari. Anche le immagini che documentano il salvataggio sono agghiaccianti, con decine di gabbie con all’interno fino a quattro o cinque cani di taglia medio grade, stese a terra. Un tappetto di gabbie con centinaia di cani ridotti allo stremo, molti dei quali con delle ferite gravi.
BLOCCO DEL CAMION
CANI SCARICATI
FOTOGRAFIE DELL’INTERVENTO