Dal salvataggio alla libertà: torna finalmente in mare la piccola tartaruga Gui

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By Elisabetta Guglielmi

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Torna in mare la tartaruga Caretta Caretta trovata gravemente ferita sulle spiagge del Lazio tre mesi fa: l’emozionante liberazione della piccola Gui.

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La liberazione della tartaruga Gui (Screenshot foto – Federica Rinaudo – amoreaquattrozampe.it)

 

È ancora mattina ad Anzio. La luce che si rinfrange tra le acque di un mare cristallino accompagna l’inizio del viaggio verso la libertà di una piccola tartaruga Caretta Caretta. Trovata gravemente ferita sulla spiaggia di Montalto di Castro (in provincia di Viterbo) tre mesi fa, la tartaruga marina è stata salvata e soccorsa. Ieri 8 giugno, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, la Regione Lazio, la Fondazione Zoomarine e la Guardia di Finanza si sono occupati della liberazione in mare della testuggine, ribattezzata con il nome di “Gui“, dopo settimane di cure e riabilitazione.

L’emozionante liberazione in mare della tartaruga Gui nella Giornata Mondiale degli Oceani

Gui è un esemplare di tartaruga comune o tartaruga caretta, nota secondo la classificazione scientifica di Linneo (risalente al 1758) con il nome di Caretta caretta, la più comune del Mar Mediterraneo ma diffusa anche nell’oceano Atlantico, nell’oceano Indiano e nell’oceano Pacifico.

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La tartaruga marina Gui (Screenshot video Facebook – Federica Rinaudo – amoreaquattrozampe.it)

 

La piccola Gui è stata trovata sul litorale laziale lo scorso 12 marzo. Grazie all’immediato intervento di “Tartalazio”, la rete regionale per il recupero e la salvaguardia delle tartarughe marine della quale fa parte anche il Centro di primo soccorso della Fondazione Zoomarine, la testuggine è stata soccorsa e trasportata al Centro di Recupero Tartarughe Marine del Lazio all’interno del parco Zoomarine. Arrivata al centro ricoperta di ferite sul collo, con una grave lesione alla testa e con la pinna anteriore amputata, Gui (che a giudicare dalle dimensioni del carapace dovrebbe avere circa tre anni) pesava meno di un chilo e mezzo ed era disidratata. Curata dai veterinari del Centro di Primo Soccorso, la piccola si è ripresa e ora è tornata completamente in salute. Nonostante abbia solo tre pinne, Gui riesce a immergersi bene in acqua e a nuotare con sicurezza; è anche cresciuta e aumentata di peso, arrivando a pesare più di due chilogrammi.

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La piccola Gui torna in mare (Screenshot video Facebook – Federica Rinaudo – amoreaquattrozampe.it)

 

La tartaruga è stata liberata ieri in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani. Questo evento, che si celebra ogni anno l’8 giugno giorno dell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992, pone l’attenzione sull’importanza che mari e oceani rivestono per il pianeta e sulla necessità di preservare e difendere le creature che li abitano.
Il Reparto Operativo Aereo Navale Guardia di Finanza di Civitavecchia, attivo nel porto di Anzio, ha riportata Gui nel suo habitat naturale. Come ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca della Regione Lazio, Giancarlo Righini, la liberazione della tartaruga «ha un alto valore simbolico perché rappresenta un concreto impegno nella salvaguardia degli ecosistemi marini che coinvolge direttamente anche i cittadini e chi opera in mare e sulle coste, poiché liberare la tartaruga significa difendere la biodiversità marina che è diventata oramai un’emergenza prioritaria. I nostri mari, infatti, sono sempre più minacciati ed è nostro dovere difendere il patrimonio marino. Un particolare ringraziamento va anche al Corpo delle Capitanerie di Porto che da sempre collabora attivamente con la Rete regionale». Alex Mata, biologo e amministratore delegato di Zoomarine Roma, ha espresso il proprio orgoglio per questo traguardo, ringraziando le «persone che ogni giorno visitano il nostro parco a Torvajanica e decidono di contribuire con la propria donazione a sostenere i progetti come questo per la salvaguardia della biodiversità marina». Il Capitano della Guardia di Finanza Matteo Cannella ha ricordato come il loro compito sia quello di «preservare, tutelare e difendere le creature che popolano le acque e che purtroppo troppo spesso vengono ritrovate in situazioni di emergenza».

Nonostante abbia solo tre pinne, Gui potrà condurre la sua vita in natura senza grandi difficoltà: potrà crescere, riprodursi e, con lo straordinario senso dell’orientamento che caratterizza le tartarughe marine, potrà tornare a deporre le uova sulle stesse spiagge in cui anche lei è nata. Gli oceani occupano il 70% della superficie totale della Terra e più del 90% dello spazio vitale del pianeta. Gli animali marini rappresentano quindi una grande quantità della fauna del pianeta; sfortunatamente, però, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e le tartarughe sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2, secondo recenti studi, porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo grande importanza riveste il lavoro in cui sono impegnate le diverse associazioni per la salvaguardia degli animali. La rete TartaLazio della Direzione Ambiente della Regione Lazio, istituita nel 2017, insieme agli specialisti di Zoomarine e con il supporto dell’Istituto Anton Dohrn di Napoli, ha ad esempio restituito al mare fino ad oggi circa sessanta tartarughe dopo averle soccorse e curate nei centri di Torvajanica e Portici. (di Elisabetta Guglielmi)

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