L’attore confessa a cuore aperto come il suo migliore amico sia arrivato a lui come una protezione divina: “per salvarmi”.
“Non me l’han regalato, è arrivato” racconta l’attore Massimo Ceccherini tornando con emozione, indietro nel tempo, al momento del suo primo incontro con il suo Border collie di nome Lucio. Quelle a cui accenna l’artista, nel suo racconto, sono dinamiche complesse e a cui appare difficile poter dare una spiegazione univoca. Specialmente se si è alla ricerca di una risposta esaustiva e razionale. Eppure le due strade, quella dell’attore – in piena salita – e quella di Lucio, in cerca di una nuova casa, si sarebbero incrociate per assolvere a un bene maggiore in un momento particolarmente delicato della vita di entrambi.
Ospite alla trasmissione di “A ruota libera” su Rai 1, in questi giorni l’attore ha ammesso: “non so da dove cominciare a raccontarti“, alludendo – nel corso dell’intervista – al suo legame speciale con Lucio.
L’attore trae spunto, al contempo, da quella che verrà definita – durante il lungo dialogo con la presentatrice – la metafora cinematografica perfetta del loro incontro. Capita, quindi, a ciascuno di noi di ritrovarsi a vagare per una selva oscura, alle volte, eppure: l’attore e regista fiorentino – con ora al suo fianco il salvifico cane dal manto bianco nero – ammette lui stesso di sentirsi come nelle mani del suo spirito guida, e quindi: fuori da molti pericoli proprio grazie lui.
Ad aiutare l’attore, nella sua graduale salita fuori dalla selva, sarebbe intervenuto – in maniera costanza – anche l’amore della sua compagnia di vita. La quale, avrebbe anch’essa assistito all’arrivo di Lucio in famiglia.
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L’attore ha raccontato di aver conosciuto l’amabile Border Collie quando era solamente un cucciolo. Il piccolo Lucio, come lo descrive l’attore, camminava sulla via Aurelia quando un suo amico si è accorto di lui e ha pensato bene di informalo sul suo ritrovamento.
Non sono poche le curiosità che riguardano i Border collie, eppure – al di là di ogni stabile equilibrio che dimostra di contraddistinguere questa razza di cani – Lucio avrebbe assunto – per l’attore e a tutti gli effetti – le tipiche connotazioni di un angelo custode. “Dio me l’ha mandato per salvarmi“, sarà lui stesso a ricordarlo.
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“Io devo dormire con Lucio“, ha sottolineato l’attore in conclusione. E non senza far riferimento a una sorta di protezione divina che avrebbe favorito – ormai quattro anni fa – la sua conoscenza con il suo migliore amico a quattro zampe. Quasi ogni brutto sogno, adesso, grazie alla compagnia di Lucio assume una nuova forma grazie alla sua presenza unica e rassicurante.
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