Sono 21 i daini che si possono ancora salvare da una morte certa: dietro questa triste storia c’è una mobilitazione generale.
Quando si assiste a delle ingiustizie “legalizzate”, la morale e la coscienza umana devono fare un passo in avanti e puntare al progresso. Le leggi ci tutelano, ma alcune volte possono anche essere modificate se puntano al progresso.
Fino a oggi, molto spesso, abbiamo sentito del progresso umano. Ma quest’ultimo, se attuato in termini positivi, fa rima con: progresso naturale, riguardante cioè le leggi di natura. E in questo discorso c’entrano benissimo anche i nostri animali.
Soprattutto 21 daini che, da qui a breve tempo, se non ci sarà una mobilitazione generale e un’alzata di voce prorompente rischiano davvero grosso. Dei bellissimi esemplari che hanno perso il loro padrone e che ora si ritrovano in una situazione tra la vita e la morte, com’è capitato ad altri di loro.
Siamo in Piemonte, in provincia di Novara, esattamente nel comune di Agrate Conturbia, un luogo con appena 1.568 abitanti. In questo paese c’è (o meglio c’era) una tenuta con tantissimi daini al suo interno.
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Purtroppo, per cause terze, il padrone di questi daini è venuto a mancare nei mesi scorsi. Di fatto, dallo scorso novembre, un erede ha preso in mano la tenuta, ma dei daini ne vuole sapere meno di niente.
Purtroppo, 28 di loro, sono già stati uccisi. Una vera e propria mattanza che rischia di completarsi nei peggiori dei modi. Ne rimangono altri 21. Questa volta, però, sono entrati in gioco dei volontari che si sono messi in contatto con questo erede, che per ora non ha intenzione di fare marcia indietro.
Ma la mobilitazione è generale. Sono intervenuti anche gli operatori di TG3 Piemonte, che hanno intervistato l’erede. Quest’ultimo ha dichiarato, davanti le telecamere, di non voler assolutamente uccidere gli animali, ma di volere una soluzione alternativa.
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Qualcuno, nelle ultime ore, sembra esseri fatto avanti. Un uomo, che rimane nell’anonimato (almeno per ora), disposto ad accogliere tutti i 21 daini restanti. Un’altra tenuta pronti ad accoglierli, ma questa volta per dare loro libertà e benessere. La mobilitazione, comunque, rimane. Il tutto si dovrebbe risolvere entro il 20 gennaio, data massima per prendere una decisione. I daini devono continuare a vivere.
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