Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di una vicenda di maltrattamenti sui cani che arrivava da Bovalino, in provincia di Reggio Calabria: la vittima è Vittoria, una setter di 2 anni circa. Il povero cane è stato ritrovato in una pozza di sangue, le zampe posteriori, la pancia, i capezzoli, totalmente consumati dallo strisciare sull’asfalto.
“Questo scempio non può passare inosservato, nelle prossime ore andremo a sporgere regolare denuncia per questo massacro e chiederemo di poter visualizzare i filmati di tutte le telecamere presenti nella zona del ritrovo ed adiacenti ad essa. Speriamo davvero che tu possa essere una Vittoria sulla morte e su i soprusi verso anime innocenti”, commentarono i volontari, non avendo dubbi che Vittoria sia stata legata a un’automobile in corsa e trascinata per diverse centinaia di metri.
Tra coloro che si presero cura della setter, c’è Angela Aguì, responsabile del Movimento animalista per la provincia di Reggio Calabria, la quale ha preso anche parte a un presidio per chiedere che venisse posto fine a quell’orrore e per tutta risposta si è ritrovata un messaggio di minacce sul parabrezza dell’auto: “Ti ammazzo come un cane”.
La donna si è già rivolta ai militari dell’Arma dei Carabinieri di Bovalino, mentre in queste ora arriva anche la solidarietà da parte del Movimento Animalista, guidato dalla deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla: “I nostri dirigenti, attivisti e militanti sono sempre in prima linea per difendere tutti gli animali e i loro diritti, senza temere intimidazioni o ritorsioni”.
Prosegue l’ex ministro: “In questo caso, non sappiamo se l’autore, o gli autori, della minaccia siano lo stesso, o gli stessi, che hanno crudelmente infierito sulla cagnolina. Certamente la stessa è la matrice culturale, quella che senza esitazione colloca l’animale, perché privo di voce e impossibilitato a difendersi, su un gradino inferiore nella scala della dignità e quindi minaccia, coerentemente con la propria visione distorta del mondo, di ammazzare ‘come un cane’. Noi rifiutiamo violenza, intimidazioni e minacce e siamo dalla parte dei calabresi, la stragrande maggioranza, che amano gli animali e vogliono vederli rispettati”.
Peraltro, poco prima del caso di Vittoria, venne denunciato un altro episodio di violenza accaduto a Palmi, sempre in provincia di Reggio Calabria, dove cinque cani da caccia sono stati imbavagliati, legati e uccisi a picconate. I poveri animali hanno subito la violenza e la furia omicida “di chi forse per rancore odio o vendetta si è scagliato contro di loro massacrandoli”, spiega in un comunicato in cui viene denunciata la vicenda l’associazione animalista “Animalisti Italiani onlus Reggio Calabria”. L’episodio è avvenuto in un box, sito in contrada San Filippo.
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