Salsiccia, il coraggioso cane che si smarrisce per andare a cercare, nei vicoli della città, il suo amico clochard di nome Roberto.
La vita di tutti noi è appesa a un filo. Ma non parliamo di quel filo che ci divide tra la vita stessa e la morte. Quello, anche se a volte obliato, è l’ultimo punto del filo in questione. Nel mezzo, anche se spesso non si vedono, ci sono tanti altri punti. Punti che spesso si congiungono, si separano, per poi riavvicinarsi o non incontrarsi mai. Il filo, ancora una volta, viene chiamato con un nome ben preciso: vita. I suoi punti, sono tutte le situazioni o gli aspetti che ci capitano addosso e ci percorrono durante la nostra esistenza.
Un’esistenza che spesso può essere buia, dimenticata e passata in solitudine. Per questo, oggi più che mai, un animale al nostro fianco può fare la differenza. Grazie anche alle tante (e in questo caso buone) immagini che circolano nel web, con alcune volte annessi video, abbiamo la fortuna di vedere, in casa o fuori, come tante persone che non hanno una vita o se preferite esistenza facile possono ritrovare un briciolo di felicità o di serenità grazie al calore o alle coccole di un piccolo amico o una piccola amica a quattro a zampe. Dove, purtroppo, finisce la solidarietà umana, subentra il coraggio degli animali. Lo stesso coraggio che ha contraddistinto un cane che dal nome sembra una presa in giro, ma che dietro a esso nasconde un mondo: Salsiccia, il cane coraggio e amico del clochard Roberto.
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Salsiccia è il protagonista di questa storia, ma anche Roberto, un clochard di Pisa. I due sono insieme da una vita. Purtroppo Roberto vive, come spesso accade a tanti invisibili, ai margini di una società che si dice tanto all’avanguardia ma che forse, o quasi sicuramente, finché avrà ancora un solo uomo o una sola donna ai bordi della strada, non si potrà mai dire tale. E come spesso accade i due si son trovati per la via e non si sono mai lasciati.
Fino a pochi giorni fa, quando, per un brutto scherzo del destino o per pura casualità, i due si son persi di vista. Salsiccia girovagava per le vie di Pisa in tutta solitudine finché qualcuno non l’ha notato e portato in un canile della stessa città toscana. Lì è stato fatto il controllo del microchip chiarendo il mistero: Roberto, non avevo con sé una carta d’identità, non poteva registrarlo e lo stesso chip risultata essere intestato a un veterinario di Firenze. Una volta contattato il medico, quest’ultimo ha raccontato la storia di Roberto e Salsiccia e dopo diverse ore i due sono tornati ad abbracciarsi.
Ora, però, speriamo che a entrambi venga dato quell’aiuto necessario per dare loro un posto caldo dove dormire e, col tempo, costruirsi una nuova vita, sempre insieme. Questa storia c’insegna che, nonostante i vari luoghi comuni che la nostra società ci impone, i clochard, molto spesso, sono persone con un cuore e un animo nobile, lo stesso animo nobile che avevamo documentato poco tempo fa raccontando la storia di un altro clochard, unico a fermarsi di fronte a un cane abbandonato con tanto di cartello. Un’altra storia che ci fa dire, a gran voce: “Torniamo ad assaporare l’odore che c’è dietro e dentro la parola umanità”.
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