La donna dopo aver portato il quattro zampe dal medico ha notato il suo timore e ha contattato il canile di Hermada di Montecatini. Poco tempo dopo che la donna ha raccontato la situazione, i volontari dell’associazione sono giunti sul posto, dove hanno installato una gabbia di cattura. Non è stato semplice catturarlo, perché la sfiducia nel genere umano era così tanta da rendere l’operazione di recupero davvero complicata.
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Nonostante la difficoltà della situazione, dopo tanti giorni sono riusciti a rinchiuderlo nella gabbia, e a portare a termine l’intera missione. “Siamo andati di corsa a Lamporecchio, in particolare dal dottor Giannetti, che lo ha preso in cura. E’ stato penoso vedere Rudy star male e non poter fare nulla per una serie di giorni” ha affermato Alessandra.
L’amara scoperta dal veterinario
Il peggio sembrava essere alle spalle ma era una vana speranza perché è proprio in questo studio che avviene la cruenta scoperta. Rudy non aveva subito alcun incidente, ma gli avevano sparato. Il medico ha dovuto effettuare la delicata azione di togliere quello che era rimasto nell’occhio. Dopodiché, per permettere una rapida guarigione, c’è stato bisogno di antibiotici e medicinali, insieme ad una dieta particolare per rinforzare il suo corpo. Nell’attesa che il micio recuperasse tutte le forze, Alessandra ha pensato di ospitarlo nella propria abitazione. Pensava fosse una cosa temporanea, prima di trovare qualcuno disposto ad accoglierlo. Così, mentre il tempo passava, nel suo cuore qualcosa si stava trasformando.
Alessandra si è affezionata così tanto a lui da adottarlo in maniera definitiva. Il pelosetto ha così ottenuto la sua bella rivincita. Non ha trovato solo un amore immenso e disinteressato ma nei suoi confronti ma un meticcio e un breton che sono diventati i suoi nuovi amici a quattro zampe. Una storia dall’inizio bruttissimo che però ha avuto il lieto fine che meritava di avere. “All’inizio era tanto diffidente, non si lasciava avvicinare e toccare. Ho dovuto avere tanta pazienza con lui perché non conosceva le coccole e ho dovuto fare breccia nel suo cuore, gradualmente. L’ho chiamato Rudy in ricordo di un altro cane che accudivo nel canile di Hermada. Ora ho quattro gatti e due cani”. Sono queste le parole conclusive di Alessandra che fanno riflettere sull’importanza dell’adozione e del supporto che si dovrebbe riservare a tutti gli animali che si trovano in situazioni così delicate e difficili come questa.
Una vicenda dal principio amaro che si è conclusa con il più dolce dei finali! Grazie Alessandra!
Benedicta Felice