Rondini: tutti i pericoli e le minacce

Rondini: tutti i pericoli e le minacce

I pericoli per le rondini. Un uccello migratore che annuncia la primavera e torna ogni anno a nidificare in Europa, percorrendo oltre 3000 mila chilometri per ritrovare il suo nido.

nido rondine
Il nido delle rondini.(Foto Pixabay)

Una specie protetta che anima i nostri cieli durante la bella stagione. Ogni anno, queste creature delicate tornano nei loro nidi per riprodursi e ripartire a fine estate verso mete più calde, in Africa, con i nuovi nati.

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I nidi che danno fastidio

La rondine è un uccello migratore di piccole dimensioni. Una specie protetta dalla legge n. 157/92 e da varie altre direttive europee per cui è vietato distruggere i loro nidi. Tornano ogni anno nello stesso luogo in cui hanno nidificato e addirittura riconoscono il nido in cui sono nate.

Nidificano sotto i tetti, sotto le balconate oppure nei fienili o nelle cantine arieggiate. Addirittura, esiste un regolamento specifico in caso di rifacimento delle facciate per cui vi sono delle indicazioni precise su come comportarsi con i nidi e il divieto di toccarli in periodo di riproduzione.

Ancora oggi, c’è chi è infastidito dalla presenza delle rondini e distruggono i nidi, in alcuni casi anche con le uova perché sporcano i davanzali delle finestre e i balconi quando sarebbe sufficiente realizzare una mensola, pensilina sotto al nido per evitare gli escrementi.

Pericoli per le rondini

Rondine al nido
Rondine torna al nido

A questo pericolo distruzione dei nidi, si aggiunge la crudeltà di molte pratiche utilizzate anche per i piccioni oppure altri rischi di vario tipo collegati anche alle intemperie:

  • lacci o colla per intrappolare gli esemplari e disfarsene in maniera crudele
  • le cadute al primo volo
  • temporali violenti o burrasche con venti forti che possono far cadere i nidi
  • gatti
  • rapaci predatori

Cosa fare

Sono numerosi i casi in cui una rodine o altre specie di volatili possono trovarsi in difficoltà e cadere a terra. Ci sono alcune procedure da seguire per mettere in sicurezza la rondine.

E’ molto comune trovare esemplari vittime di queste pratiche. La colla per topi, vietata in molte regioni, è una trappola mortale per la rondine e molte altre specie che nidificano in prossimità dei luoghi abitati come i fienili o le cantine. Gli uccelli si posano sulle superfici e si impregnano della sostanza. E’ difficile rimuovere la colla si rivela tossica per l’animale. E’ importante in questi casi agire in maniera tempestiva per ripulire la rondine dalla sostanza chimica.

Verificare se si tratta di un adulto o di un cucciolo: in base al piumaggio, le dimensioni e soprattutto la coda che varia tra specie: quella del rondone è corta mentre quella della rondine è più lunga delle ali.

  • recuperarla da terra: il rondone ha le zampe piccole quindi è difficile che spicchi il volo da terra.
  • verificare se è ferita
  • idratarla con piccole gocce d’acqua, magari con l’aiuto di una siringa senza l’ago. La rondine soffre molto il caldo e la disidratazione, tanto più se è rimasta molto tempo a terra ed è spaventata
  • preparare una scatola con dei fori per metterla al sicuro (nessuna gabbia, la scatola richiama la tipologia del nido)
  • tenere la scatola in ambiente caldo (25°-30°C), tranquillo, lontano da rumori

In secondo luogo, è obbligatorio, trattandosi di una specie selvatica protetta e migratoria, portare la rondine in un centro di recupero fauna selvatica o specializzato nei volatili come la LIPU o i centri WWF dove ci sono esperti e specialisti che la potranno riabilitare per poi rimetterla in libertà in tempo per la migrazione.

Laddove non sia possibile nell’immediato portare l’esemplare presso un centro di recupero, è possibile rivolgersi ai Carabinieri Forestali che sono tenuti ad intervenire.

Oppure, si potrà intanto alimentare la rondine con delle camole da miele alle quali andrà recisa la testa perché indigesta per i nidacei (reperibili nei commerci dedicati alla pesca o nei negozi di animali) o con il macinato.
La difficoltà sta nell’aprire il becco alla rondine: è molto delicato e per questo è sempre consigliato portarla in un centro dove i volontari sapranno come alimentarla. La tecnica sta nel picchiettare leggermente sul lato del becco con un boccone (una piccola pallina di carne macinata o con la camola da miele) tirando leggermente la pelle sotto al collo della rondine in modo da fare una lieve pressione per farle aprire il becco.

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La rondine e le diverse specie

Ci sono diverse specie di rondini: rondini, rondoni e balestrucci che variano nelle dimensioni e nel colore del piumaggio.
Il rondone è una specie di grossa rondine, il colore grigio scuro, le ali strette e falcate, la coda corta mentre le zampe sono molto corte e ha difficoltà a riprendere il volo.

La rondine comune non frequenta i centri abitati. Ha la gola rossa e la coda con le punte molto pronunciate. Non supera i 19 centimetri di lunghezza, inclusi quasi 7 centimetri delle penne della coda esterne.

Il Balestruccio è una rondine di piccole dimensioni e ha la parte superiore del corpo di colore nero, particolarmente brillante alla luce del sole e la parte inferiore bianchissima (collo, gola e ventre) con zampe e piedi corti ricoperti da piume bianche.

Mentre la Rondine montana è meno diffusa e si trova per lo più in zone di montagna. Ha un colore meno scuro e tende a nidificare sui costoni rocciosi.

Tra le specie meno comuni e diffuse vi è la Rondine rossiccia, simile alla rondine comune dalla quale si differenza perché ha la parte superiore della coda leggermente bianca e rossa.

Infine, il Topino nidifica in colonie numerose a ridosso di argini di fiumi o coste rocciose.

Tra i rondoni vi sono il rondone comune che presenta una piccola macchia bianca sulla gola ed è molto diffuso anche nelle città. Non si posa mai mai a terra o sugli alberi e atterra unicamente sul nido. Tra le altre specie di rondoni vi sono il Rondone Alpino diffuso in montagna o zone rocciose sul mare o il Rondone Pallido e Cafro, rari da avvistare.

C.D.

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