È una storia davvero triste quella capitata a Roma, Cinecittà, nella zona est del noto quartiere celebre per aver rappresentato la culla dello spettacolo e del cinema italiano. Nei mesi passati, durante l’estate, è emersa la vicenda di Bamby, un cane che i residenti hanno adottato e del quale si prendevano cura. Lui era uno di altri randagi che vivevano da quelle parti, e per la gente interpellata si trattava di un quattrozampe molto socievole ed affettuoso, che andava d’accordo con le persone e con gli altri suoi simili. Era un cucciolo molto tenero, stando alle parole di una donna.
Bamby il randagio viveva in un giardinetto ubicato tra via Palmiro Togliatti e viale dei Romanisti, proprio in una zona dove per molto tempo avevano messo le tende dei nomadi, fuggiti via dopo un incendio deflagrato sempre in estate. L’animale era stato preso dagli stessi rom, secondo qualcuno. Ma quando se ne sono andati, lo hanno lasciato lì. Un altro abitante di Cinecittà Est afferma che erano stati chiamati spesso i vigili a causa della presenza dei nomadi e dei disagi che creavano: “Dormivano, facevano i bisogni ed avevano installato bombole di gas tutto all’aperto. Non è una questione di razzismo ma di semplice sicurezza, che questa gente non rispettava affatto”.
La situazione è andata avanti così per almeno dieci anni, ed il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in passato aveva anche paventato l’invio dell’esercito a presidiare quella parte di Roma, martoriata dai fumi tossici, dai rifiuti ed anche da uno strano viavai di furgoni: “E l’amministrazione locale in tutti questi anni se n’è sempre stata in silenzio”. D’altronde è così in diverse periferie dei centri urbani italiani. E non mancano prostituzione, micro-criminalità ed altri disagi come ad esempio le buche che flagellano via dei Romanisti.
L’unico intervento ‘degno di nota’, fanno sapere sempre i residenti, è stato l’intervento dei vigili urbani domenica scorsa. Gli agenti municipali avevano accompagnato gli addetti del canile comunale per catturare Bamby. Che con il suo status di randagio evidentemente rappresentava un problema. “Pensavamo fossero venuti per constatare lo schifo in cui viviamo – dice un abitante – invece erano lì per quel cane che tutti noi amiamo. Ce l’hanno fatta dopo alcune ore, come piangeva quel povero animale. Con tutti i problemi che ci sono da risolvere…”. Su Facebook è partita una iniziativa volta a portare gli abitanti del quartiere a riprendersi Bamby, che è in buone condizioni e si trova in stato di pre-affido. La presenza di cani purtroppo non è tollerata anche in altri ambiti: questo episodio ha davvero dell’incredibile.
A.P.
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