A Roma un poliziotto salva un cane abbandonato sotto il sole battente della capitale italiana: dopo il salvataggio decide di adottarlo.
I ragazzi in divisa. Dalla vicenda di Stefano Cucchi alla caserma dei carabinieri di Piacenza. Negli anni e soprattutto nell’ultimo periodo sono stati al centro di animatissime e discusse vicende. Alcune, come quelle poc’anzi citate, davvero scottanti e terminate con una giusta condanna. Per carità, non è compito di Amoreaquattrozampe trattare certe tematiche e non siamo qui, oggi, a farlo. Ma il concetto che deve passare, anche attraverso una redazione che tratta la questione ambientale e animalista, è quella che non tutto il mondo appare come sembra.
Nel mezzo ci sono tantissime sfaccettature, molti colori, diverse sfumature. E dove a volte compare il “nero”, nello stesso campo, altre volte, può apparire il “bianco” o un altro colore, più acceso o più tenue. O magari freddo. Insomma, tutto questo per dire che siamo uomini e donne, e dove spesso c’è il male altre volte c’è il bene: è l’andamento del genere umano, con la speranza che un giorno potremmo risvegliarci in un mondo, non tanto di pace eterna, ma di serenità ricercata, ogni giorno, a piccoli passi.
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A Roma un poliziotto si trasforma in “Angelo”: prima salva il cane, poi lo adotta. Ora sono inseparabili
E la vicenda di oggi parla proprio di un ragazzo in divisa. Per la precisione di un poliziotto italiano di nome Michele. Un ragazzo che ha incarnato i veri valori di uno Stato serio e sociale alla stessa maniera, anche in un piccolo, ma poi, grandissimo gesto. Michele, in servizio, ha trovato, girando un angolo di Roma nella zona di San Giovanni, una meticcia legata ad un palo della luce sotto il sole cocente della capitale italiana.
Non siamo qui a fare retorica. All’inizio ha svolto il suo dovere, slegando la piccolina e salvandola da una morte certa. Poi ha compiuto il gesto che va “oltre il ruolo” e che ci fa capire come dietro la divisa ci sono persone con un cuore, come tanti noi. Esseri umani fatti di sentimenti. Un modo per indurre a riflettere tutti noi, senza fare di tutta un’erba un fascio e senza essere troppo giustizialisti con un’intera categoria.
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Michele ha seguito la piccola meticcia giorno per giorno, ribattezzata con il nome di Maggie. Quest’ultima, dopo il salvataggio, è stata trasportata al Canile Municipale: Michele era lì. Sempre. Tutti i giorni. Finché non ne ha chiesto l’adozione, che è prontamente arrivata.
Oggi, molti studi filosofici e psichiatrici, si concentrano sul fatto che ogni essere umano è diverso dall’altro. Con caratteristiche simili, ma in fondo, molto diverse. Per questo motivo, nel bene o nel male, giudicare un’intera categoria può risultare un gravissimo errore. Concentrarsi sulle diversità degli esseri umani e sui loro gesti potrebbe portare ad una grande rivoluzione culturale. Cerchiamo di indignarci di meno e di agire di più, tutti assieme, per un mondo più sano e per il raggiungimento di un bene collettivo.