Una storia raccapricciante, rimbalzata sulla cronaca dell’Ontario, per le modalità con le quali si pensava fosse stata condannata a morte, una giovane Staffordshire Terrier, abbandonata in una gabbia, ai margini di un bosco, sulle rive di un fiume a Thamesford, ritrovata congelata da due escursionisti.
A distanza di qualche giorno, da quando è esploso il caso mediatico, un adolescente di 17 anni, studente di Ingroll si sarebbe fatto avanti sui social, confessando di essere stato l’autore del gesto, smettendo tuttavia alcuni elementi. Il giovane ha scritto che il cane era stato lasciato a casa nella gabbia, per tenerlo separato da un altro esemplare, in assenza dei padroni. L’animale sarebbe morto, impiccandosi con il collare, agitandosi nella gabbia, in presenza dell’altro cane. Solo al rientro, il ragazzo si sarebbe accorto dell’incidente e per non creare problemi ai genitori, in quanto non avevano i mezzi economici per le spese di smaltimento, avrebbe portato la gabbia ai margini del bosco, dove avrebbe dunque abbandonato il cane, già morto.
Una tesi che al momento non è stata confermata dalle fonti ufficiali, in quanto è in corso un’indagine delle autorità locali e della Society per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali dell’Ontario in attesa del responso dell’autopsia per accertare le cause della morte dell’animale. Inoltre, ci sarebbero delle incongruenze in quanto per trasportare la gabbia con il peso del cane sarebbero state necessarie più persone.
“Siamo consapevoli del commento lasciato sui social media e stiamo seguendo tutte le piste”, ha dichiarato Melissa Kosowan, portavoce della Ontario SPCA.
Un caso piuttosto singolare. La stessa escursionista che ha trovato il cane e ha chiamato le autorità competenti, ha ribadito di essere certa che il cane sia morto per il freddo, assicurando che anche l’agente intervenuto sul posto è dello stesso pare, escludendo quindi, la tesi del diciassettenne che potrebbe forse essere in cerca di un po’ di macabra notorietà.
La Spca ha espresso massima cautela, invitando i cittadini a non intraprendere iniziative personale che potrebbero inquinare o depistare le indagini.
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