Si tratta di una razza considerata pericolosa, il cui allevamento e commercio è addirittura vietato in alcuni paesi. Ovviamente, per molti è un punto di vista discutibile, considerando che l’aggressività di un cane è spesso riconducibile alla sua educazione e quindi ricade anche sul padrone o a determinate fattori o situazioni in cui magari l’animale ha paura o si sente minacciato.
Tuttavia, molti comportamentisti per cani sono del parere che alcune razze si rivelano potenzialmente pericolose e non sono adatte a tutti i tipi di proprietari, per cui il loro commercio andrebbe regolamentato. Tra queste ovviamente, ci sono molte razze di tipo molossoide come i pit bull, spesso utilizzate per i combattimenti, la cui morfologia e potenza muscolare si presta perfettamente ad alcune attività. Nel corso dei secoli è stata effettuata una selezione e sono state create delle razze in base alle loro attitudine e prestazioni da un punto di vista utilitario e alcune razze erano addirittura selezionate per la custodia dei tori o per la caccia ai leoni.
Ecco perché quando ci si approccia ai cani, bisogna sempre farlo in un modo consapevole, nel rispetto della loro natura e indole e per scegliere un cane bisognerebbe tenere conto di alcuni criteri. Molte razze si sono diffuse in determinati periodi per moda e tendenze del momento come il bobtail il cane che ha rappresentato gli anni Ottanta per eccellenza, così come nel XXI secolo è esplosa la moda dei cani con il muso schiacciato o da combattimento.
Purtroppo, molti proprietari di cani non sono capaci a gestire alcune razze e di sicuro, alcuni cani sono più impegnativi rispetto ad altri e magari non sono consigliati per una prima esperienza.
Eppure, la moda detta legge e indipendentemente dai rischi, le persone sono pronte a seguirla. Così anche nella scelta di una razza. Da parecchi anni ormai, il pitbull è entrato nel quotidiano di numerose famiglie e in alcune regioni come nel Sud Italia si rivela un problema anche per il contenimento del randagismo e degli abbandoni.
A conferma della pericolosità dei pit bull entrano in gioco anche numerosi fatti di cronaca con aggressioni di cui sono protagonisti. In ultimo, a Calerno a Sant’Ilario d’Enza, si è verificata recentemente un rissa tra pit bull nel cortile di un’abitazione. I due esemplari, due femmine, madre e figlia si sarebbero azzuffate per una ventina di minuti, provocandosi ferite profondi e serie.
Un combattimento così violento che ha costretto i proprietari, una donna con il figlio più giovane a rifugiarsi e chiudersi in casa, per paura che i cani si avventassero contro di loro.
La donna ha poi chiamato i carabinieri per chiedere aiuto. Le autorità sono intervenute sul posto accompagnate da due operatori del canile e un veterinario per recuperare i due cani. Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, il personale ha impiegato diverse ore per calmare e separare i cani e trasferirli presso una clinica per trattare le ferite. Sul caso, le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per accertare le condizioni in cui erano detenuti i due cani che al momento restano sotto sequestro. Infatti, dalle indiscrezioni trapelate, nell’abitazione del proprietario è stato trovato un dissuasore elettrico detenuto illegalmente. Per questo, l’uomo di 32 anni è stato intanto denunciato per detenzione illegale del teaser alla procura di Reggio Emilia.
Elemento che, al di là della pericolosità o no della razza, lascia intuire il modo in cui i cani erano gestiti dal proprietario e di conseguenza spiegherebbe il loro comportamento e la loro aggressività.
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