Una creatura gelatinosa, mucosa, si nasconde in fiumi e laghi – e si chiama bryozoa. L’ultimo ritrovamento è avvenuto qualche giorno fa a Vancouver, in Canada, nello Stanley Park. Ne dà notizia il National Geographic sul proprio sito Internet, mentre in Rete vengono diffusi altri video del ritrovamento. Celina Starnes dalla Stanley Park Ecology Society ha recentemente esaminato il campione trovato nella zona “Lost Lagoon”, un piccolo corpo d’acqua nella parte meridionale del parco.
Il bryozoa si presenta come massa verde brunastra che si muove mentre è tirata dall’acqua. L’esperta ha spiegato che i grumi di bryozoa come questo rinvenuto sono in realtà centinaia di creature che vivono insieme in una colonia. Un solo organismo, detto zooide, è solo una frazione di un millimetro. Gli zooidi sono ermafroditi ma si diffondono grazie a statoblasti. Queste creature vivono fino a 470 milioni di anni. La specie trovata nel Stanley Park è comunemente chiamata Pectinatella magnifica, e in precedenza era conosciuta solo in aree ad est del fiume Mississippi.
Una relazione del 2012 redatta dal U.S. Fish and Wildlife Service ritiene che il cambiamento climatico potrebbe aiutare le creature a diffondersi anche verso Nord. Infatti, gli zooidi possono sopravvivere solo in acque più calde. Non è in ogni caso da escludere che i bryozoani siano passati inosservati nelle acque del Canada. Ian Walker è un professore di biologia presso la University of British Columbia e ritiene che non ci siano prove a sufficienza per ritenere che queste specie si siano realmente spostate verso Nord. Del resto, un bryozoa ha un colore fangoso che lo aiuta a camuffarsi nelle acque torbide.
Nelle scorse settimane, un misterioso ritrovamento è stato effettuato sulla spiaggia di Leo Carrillo a Malibu, in California: si tratta di un animale senza occhi, né bocca o ali. La creatura – lunga 75 centimetri, con un peso di 7 chilogrammi – ha solo due grandi sfere peraltro sproporzionate rispetto al resto del corpo.
L’immagine del misterioso ritrovamento è stata postata su Reddit da un utente e subito si è aperta una vera e propria gara a chi riuscisse a individuarne la specie. Nel dibattito è infine intervenuto un esperto, che ha sciolto ogni dubbio. Ha fatto notare che potrebbe trattarsi di un esemplare di Anaspidea, nota agli anglosassoni col termine “sea hare”. La lepre marina è di una specie già nota in epoca romana. In questo caso potrebbe aver tratto in inganno una scarsa dimestichezza col fenomeno del deterioramento dei corpi.
GM
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