Nell’ambito del progetto Wwf di espansione territoriale (Brrep), l’undicesima popolazione di rinoceronte nero in Sud Africa è stata trasferita. La scelta di spostare i rinoceronti nasce per combattere l’annosa piaga del bracconaggio. Nel 1970, vivevano in Africa circa 65mila rinoceronti neri. Inoltre, nel decennio dal 2007 al 2016 è aumentato del 9.000% il bracconaggio. Per tale ragione, circa 200 rinoceronti neri sono stati “traslocati”. Si tratta di circa il 10% della popolazione che si trova in Sudafrica.
Il Wwf sottolinea in una nota: “Il rinoceronte nero (come d’altronde tutti i rinoceronti in Africa e in Asia) è vittima di uno spietato bracconaggio dovuto alla commercializzazione illegale del corno, utilizzato in alcuni paesi asiatici nella medicina tradizionale o come status simbol. Un corno di rinoceronte può essere venduto a 100mila dollari al chilo, alimentando un mercato criminale di dimensioni drammatiche”. Al momento, sempre secondo l’associazione animalista, sopravvivono tra i 5mila e i 5.500 esemplari in tutto il mondo.
Per tale ragione, il progetto Brrep assume una particolare importanza: i rinoceronti catturati in libertà vengono sedati, imbracati e spostati con gli elicotteri in località top secret. In questo modo si spera che possano sfuggire ai bracconieri e riprodursi in una differente area. Il primo gruppo di rinoceronti è stato spostato nel 2004. Il trasloco più recente riguarda 14 rinoceronti catturati nei parchi della provincia di KwaZulu in Nata e trasferiti a Nord, in una località segreta. Si tratta di spostamenti necessari, con l’auspicio che gli animali traslocati recentemente si ambientino in fretta. E che soprattutto i bracconieri non riescano a raggiungerli anche lì.
Nei mesi scorsi, aveva fatto discutere l’iniziativa del maggiore allevatore di rinoceronti al mondo. Il suo nome è John Hume. Questi ha deciso di vendere ben 264 corna di questi pachidermi, che sono sempre più a rischio estinzione. Il proposito ufficiale di Hume è che questa asta possa ridurre il pericolo che i rinoceronti restino vittima dei bracconieri. L’uomo annovera nelle sue proprietà oltre 1500 di questi animali. Ai quali taglia le corna dopo averli sottoposti ad anestesia. Il giornale transalpino ‘France Press’ riporta che le stesse ricrescono col tempo e che gli animali non soffrono in alcun modo.
GM
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