Rilasciati quattro dei sette cani dopo il caso Lyssavirus

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By Redazione

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Finalmente sono stati rilasciati quattro dei sette cani che erano stati in isolamento dopo il caso Lyssavirus

cani randagi bangladesh
Cani randagi (Foto Getty)

La storia di cui vi parleremo oggi è una di quelle a lieto fine. Una storia finita tra abbracci, coccole e scodinzolate felici. I protagonisti sono i cani che erano stati portati al canile dell’Enpa alla Cella di Arezzo durante l’ordinanza anti lyssavirus.

Gli amici a quattro zampe che stanno rientrando presso il loro domicilio sono quattro, mentre gli altri tre sono rimarranno al canile per qualche altro giorno.

L’ordinanza era entrata in vigore il 27 giugno, due settimane dopo che un gatto trovato infetto da questa specie di rabbia, lyssavirus, era stato trasferito da Arezzo alla clinica veterinaria di Monsummano Terme, dove purtroppo non è riuscito a battere la malattia.

Durante il periodo in cui è stata in vigore, poi abolita dal primo cittadino arentino il 12 agosto, tutti i cani vaganti del territorio comunale aretino sono stati consegnati al canile e messi in isolamento.

Questa decisione era stata oggetto di molte discussioni ma alla fine, per i nostri amici a quattro zampe la storia ha avuto un lieto fine. I cani in quarantena prima di essere dimessi dalla clinica, sarebbero stati valutati caso per caso dai veterinari in base alle richieste dei proprietari.

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Cane (Foto Pixabay)

La prima cagnolina ad essere dimessa è stata Kira. La piccola era scappata dal giardino di casa sua perché impaurita durante i fuochi d’artificio di San Donato. Si era rifugiata al centro ricreativo Giotto e da qui era stata portata al canile. Una volta qui i veterinari hanno provato a contattare inutilmente i proprietari, ma solo oggi è stato possibile trovarli.

Dopo Kira è stata la volta del bassotto di nome Otto e le due cagnoline provenienti dal Valdarno, che dopo essere fuggite sono state trovate in un campo vicino all’abitazione delle proprietarie.

Gli ultimi ad essere dimessi Tritolo e Lumumba. I due cani, uno cieco e uno molto anziano di 13 anni, sono potuti finalmente tornare a casa per ricevere la giusta dose di coccole.

In isolamento restano ancora altri tre cani. Il primo è Birba, che conviveva con il gatto morto per Lyssavirus. La padrona sta soffrendo per la sua assenza e sta insistendo affinché possa riaverlo presto.

Dopo Birba ci sono il cane pitbull rintracciato a Campo di Marte ed il border collie senza chip e apparentemente senza padrone. Purtroppo nessuno dei proprietari si è fatto vivo, ma c’è una bella notizia. La donna che lo ha trovato a San Polo vorrebbe poter adottare il border collie.

La presidente dell’Enpa Sandra Capogreco, ammette che vorrebbe “che i cani senza padrone venissero dichiarati adottabili così da farli uscire”.

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