Rifugio animali selvatici: due cuccioli morti di spavento a causa dei fuochi di artificio

Rifugio animali selvatici: due cuccioli morti di spavento a causa dei fuochi di artificio

E’ polemica a Grugliasco, cittadina alle porte di Torino, in Piemonte dove, al Centro animali non convenzionali (Canc), un rifugio che accoglie animali selvatici, sono morti due cuccioli a causa dei fuochi d’artificio.

canc

Un disastro“, per il direttore del Canc, Giuseppe Quaranta, spiegando che a causa del festa del palio cittadino durante la quale si è svolto uno spettacolo pirotecnico, un cucciolo di cinghiale che era stato ricoverato poche ore prima è deceduto dalla paura dei botti, così come uno dei cuccioli di cerbiatto che erano stati “adottati” da una femmina di capriolo.

“Era uno dei più piccoli e fragili e non ha superato la paura”, si sfoga il direttore del centro, aggiungendo che ci sono anche molti altri animali che si sono feriti perché si sono agitati nelle gabbie: “Correvano nelle gabbie alla ricerca di fuga, come è nella loro natura di animali selvatici”.

In totale, il centro universitario accoglieva 120 esemplari e Quaranta che era al rifugio ha raccontato che al momento dei fuochi di artificio si è venuta a creare “una situazione incontrollabile“.

“Nessuno ci ha avvisato che avrebbero sparato i fuochi, altrimenti avremmo potuto fare qualcosa per evitarla. Almeno avremmo potuto chiudere le finestre”, lamenta Quaranta.

Infatti, a Capodanno, notte in cui ogni anno muoiono circa 5 mila animali per la paura dei botti, il centro ha messo in atto alcune misure per contenere i rischi: “A capodanno mettiamo delle coperte, chiudiamo tutto e i rumori, che qui di solito si sentono molto forti, si attutiscono”, ha affermato Quaranta che intende chiedere spiegazioni al Comune.

Intanto il Sindaco Roberto Montà si difende dichiarando che: “Mi sembra strano che non sapessero dei fuochi. Ci sono da sempre e sono stati pubblicizzati ovunque. Inoltre lo spettacolo è durato appena 15 minuti”.

Mi spiace per quello che è successo, ma la festa è un diritto dei cittadini”, ha poi tenuto ad aggiungere, ricordando che “sono solo 35 anni che facciamo i fuochi d’artificio per il Palio la prima domenica di giugno: non è mai stata segnalata questa criticità. E’ la prima volta che sento parlare di questo problema. Se ce ne avessero parlato prima avremmo posto rimedio”.

Un dramma che ha scatenato non poche polemiche alle quali si sono aggiunte le richieste di molti cittadini di sospendere i fuochi artificiali nella loro città.

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