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Patrimonio naturalistico a rischio per le tournée estive di Jovanotti e Mengoni
La moda dei “tour sostenibili” con la quale gli artisti intendono dare il loro contributo alla tutela della natura, lanciando delle tournée estive alla riscoperta delle bellezze paesaggistiche del bel paese e promuovendo messaggi contro l’uso della plastica mette in realtà a rischio l’ambiente.
E’ quanto emerge dalle polemiche scaturite nel prima e nel dopo Jova Beach Party, la tournéé estiva di Jovanotti prevista in ben 17 spiagge, lungo la penisola. Dopo Jovanotti, arriva anche Mengoni con la sua tournée a favore dell’ambiente.
Molti esperti erano scettici al riguardo, evidenziando i timori non solo per l’ecosistema ma anche per numerose specie marine protette che nidificano ogni anno sulle spiagge elette per il tour di Jovanotti. Sia prima che all’indomani del primo concerto che si è svolto a Lignano Sabbiadoro non sono mancate infatti le critiche degli ambientalisti. Nonostante gli slogan lanciati per promuovere il concerto il giorno dopo, la spiaggia di Lignano era ricoperta di rifiuti. Uno scenario prevedibile. Secchioni della spazzatura ricolmi, per non parlare di mozziconi di sigarette, infradito e oggetti di ogni tipo smarriti sulla spiaggia e in mare.
Tanto che, la tappa di Rimini è a rischio. Il concerto si dovrebbe svolgere il 10 luglio. Dopo il tam tam degli ambientalisti e degli animalisti, tra cui la Lipu, Italia Nostra, Legambiente e numerosi ornitologi come Augusto De Sanctis in prima linea con esposti presentati alle autorità, rimbalza sulle pagine dei quotidiani, il caso dei pulcini di Fratino nati sulla spiaggia di Rimini. Si tratta di un piccolo uccello, che ricorda Piper, il piccolo protagonista di una deliziosa animazione della Pixar.
Leggi–> Intervista a De Sanctis. Jova Beach Party: lo scempio ambientale
Dall’inizio del nuovo secolo, i numero della sua popolazione è in calo e in Italia si stima che vi siano solo 700 coppie. A Rimini, i pulcini appena nati non sono in grado di volare. Per questo come viene evidenziato nell’esposto presentato a Rimini “esiste un’elevata probabilità che vengano schiacciati e involontariamente uccisi”. Dalle risposte dell’organizzatore e promotore del Tour, Maurizio Salvadori, Ad di Trident Music, confermando la tappa di Rimini, si tratta di “terrorismo ambientalista” solo perché le notizie sono arrivate a ridosso della manifestazione.
C’è da dire che in natura esiste il fattore imprevidibilità. E gli stessi organizzatori, sostenuti dalla consulenza del WWF dovevano in parte valutarlo al momento del progetto. Non è possibile prevedere la natura, ma è possibile preservarla. Per questo, luoghi delicati come le spiagge dove vi era il rischio nidificazione di specie protette potevano essere evitate.
Nonostante questo esempio, come temeva lo stesso Augusto De Sanctis parlando di timore di “emulazione”, ecco che lo stesso Mengoni è pronto a partire con la sua tournée estiva nei luoghi naturalistici più belli dell’Italia.
E’ quanto denuncia eticoscienza.it, ricordando che tra pochi giorni, Marco Mengoni inizierà il suo tour di concerti ” Fuori Atlantico – Attraversa la bellezza” in luoghi di interesse naturalistico e culturale.
“Esattamente come Jovanotti, anche Mengoni si fa chiamare Portavoce della Natura, ricordando che come Jova, anche lui è da sempre attento all’ambiente e già ambasciatore italiano della campagna Planet or Plastic? di National Geographic. Marco Mengoni, proprio per questo suo amore per la Natura, invita il suo pubblico a scoprire i luoghi nascosti del Paese, testimoniando ancora una volta la sua attenzione per l’ambiente, la cultura e la bellezza“. Scrive eticoscienza.it.
Nonostante i lanci ad effetto di Mengoni, “sarà uno spettacolo che rispetti l’integrità di questi posti meravigliosi, sperando di esserne all’altezza”, ancora una volta c’è chi si pone serie domande su come saranno ridotti questi paradisi naturali dopo l’arrivo di 70mila persone.
Impossibile gestire una massa di persone con musica alcool e bottiglie. Tra inquinamento sonoro, plastica, sigarette, fazzoletti e bagni all’aperto, calpestio, ci si chiede come si possa pensare a preservare la natura e ad affermarlo come slogan.
Un chiaro esempio di come purtroppo il marketing nasconda la verità cavalcando l’onda di concetti e di parole ad effetto, di moda e di tendenza.
Quando si parla di sostenibilità si dovrebbe cominciare dal buon senso. Diciamolo chiaramente. Da un punto di vista sonoro, “buon senso” suona male negli slogan.
C.D.
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